venerdì 30 dicembre 2011

MOG 231

Lettera di Graziella Marota al ministro Fornero
pubblicato il: 30 dicembre 2011 alle ore 12:06
fonte: MOG 231
link: http://www.mog231.it/lettera-di-graziella-marota-al-ministro-fornero/

ASCOLI PICENO - In occasione delle festività natalizie, quando
l'assenza di un figlio si fa ancora più bruciante, *Graziella
Marota*, madre di *Andrea Gagliardoni*, un ragazzo morto sul lavoro a
soli ventitrè anni nel giugno 2006, schiacciato da una macchina
tamponatrice priva dei dispositivi di sicurezza, ha scritto una
lettera al ministro del Lavoro Elsa Fornero. Una lettera accorata,
commovente, pubblicata poi sulla propria pagina Facebook, sul sito
dell'Associazione nazionale familiari vittime sul lavoro, e in poche
ore ripresa da siti e quotidiani nazionali. Eccola per esteso.

"ILL.mo Ministro Fornero,
oggi è Natale e in questo giorno così gioioso per tutti ho deciso di
scriverLe perché per me è un giorno di grande dolore. Mi presento:
mi chiamo Graziella Marota, abito a Porto Sant'Elpidio (FM) e ho 58
anni. Il 6 Dicembre del 1982 ho dato alla luce un bambino bellissimo,
Andrea e da quel giorno ho dedicato tutta la mia vita a mio figlio,
come fanno tutte le mamme del mondo perché un figlio è il bene più
prezioso per ogni donna. Andrea, con il passare degli anni, cresceva e
con tutto il mio amore e la mia protezione è diventato un bel
ragazzo: il mio orgoglio ,la mia gioia, la mia felicità.

Ora vorrei che leggesse questa lettera poi Le spiegherò il motivo per
cui Le scrivo:

Caro Andrea,
sono già passati più di 5 anni da quel giorno orribile, quel giorno
che mi ha cambiato definitivamente la vita, privandomi di tutto.

Te l'avevo promesso e mi sono battuta affinché il tuo ricordo non
svanisse nel giro di pochi mesi. Televisione, giornali, interviste…
ho fatto più di quanto potessi immaginare, ma il dolore è stabile,
anzi, più passa il tempo e più mi lacera il cuore. Il suono della
chitarra, la tromba, le tue risate, i tuoi abbracci, i tuoi
baci…tutto manca dentro casa; ora regna il silenzio più assoluto.
Eri un figlio perfetto, Andrea, fin troppo buono, rispettoso, allegro,
onesto e pieno di vitalità; amavi la vita più di qualsiasi altra
cosa al mondo, ma essa ti è stata strappata brutalmente in un giorno
d'inizio d'estate ed io non riesco a capacitarmene, non sono in
grado di capire perché tu, un ragazzo così dedito al lavoro, hai
dovuto chiudere i tuoi splendidi occhi in una fabbrica. Non ha senso
morire a ventitré anni, tanto più mentre si sta lavorando. Tutto
ciò è capitato a te, figlio mio,io non mi darò mai pace e
continuerò a tenere vivo il tuo ricordo, perché rimarrai sempre come
tutti ti ricordiamo; ora sei un angelo, ma lo eri anche prima, un
angelo che viveva aiutando gli altri, sempre pronto a dare una mano in
qualsiasi situazione.

Nel corso della tua vita mi hai teso la mano infinite volte, al punto
che tra noi c'era e c'è tuttora, un legame speciale, più forte
di quello che si instaura, fin dalla nascita, fra mamma e figlio: il
nostro era anche un rapporto d'amicizia che si era andato a creare
superando i vari ostacoli che la vita ci ha messo di fronte. Insieme
abbiamo affrontato gioie e dispiaceri, ma ora che tu non ci sei più,
mi sembra di affogare in questo mare di dolore che la tua morte ha
creato. Ora la nostra famiglia sembra vuota, tutti cerchiamo di farci
forza l'un con lì'altro, ma il fatto è che ci manchi troppo, la
tua era una figura essenziale, infatti, come un albero ha bisogno di
svariati elementi per vivere, così a noi è stato tolto l'ossigeno,
l'acqua e anche se la pianta è una quercia secolare, piano piano
appassisce come un piccolo germoglio.
Sembrava che quel tanto atteso momento di serenità fosse arrivato,
che finalmente avrei vissuto una vita tranquilla e felice, ma non
potevo immaginare ciò che stavo per vivere: la perdita di un figlio,
la cosa più orribile e straziante al mondo. Una volta accaduta la
tragedia, non riuscivo a rendermi completamente conto di quello che
stavo passando, ma, ora, a distanza di tempo, lo capisco eccome; ed è
questa la cosa più brutta: realizzare quanto è accaduto.

Vorrei dirti molte altre cose, amore mio, ma non basterebbe tutta una
vita per scriverle; mi limito a ripetere una cosa che tu, da lassù,
avrai ascoltato ed ascolterai tantissime volte:
ti voglio un bene dell'anima, angelo mio.

Ora Ministro comprenderà la ragione di questo mio scritto.Ogni anno
muoino circa 1200 lavoratori per la mancaza di sicurezza nei luoghi di
lavoro e ci sono circa un milione di infortuni più o meno gravi. È
inconcepibile e inaccettabile che in un paese "civile" succedano
ancora questi "omicidi"  per risparmiare sulla sicurezza mettendo
a repentaglio la vita dei lavoratori…i lavoratori ,Caro Ministro,
sono esseri umani e non macchine di produzione, hanno la loro vita, i
loro affetti e il sacrosanto diritto di uscire la mattina per andare a
lavorare e avere la certezza di tornare la sera con le proprie gambe e
non dentro una bara come è successo al mio Andrea che era appena
sbocciato alla vita…aveva solo 23 anni ed è morto con il cranio
schiacciato da una macchina tampografica priva di sistemi di sicurezza
all'Asoplast di Ortezzano (FM) per 900 euro al mese come precario.

Faceva parte di quella grande schiera di italiani che oggi sono
chiamati a fare numerosi sacrifici,non crede che sia giunto il momento
di prendere seriamente in considerazione questa grande piaga del
nostro paese?Cosa  facciamo? Aspettiamo inesorabilmente che le
statistiche fatte ogni anno si avverino? Ogni sette ore muore un
lavoratore e Lei ,Ministro, cosa farà affinchè tutto ciò non
avvenga più?

La ringrazio per l'attenzione che vorrà prestare a questo scritto e
non dimentichi che chi Le scrive è una mamma rimasta orfana del
proprio figlio e distrutta dal dolore sia nello spirito che nel
fisico.

Faccia qualcosa altrimenti ogni giorno 4 famiglie continueranno ad
essere distrutte !!
La saluto cordialmente e aspetto quanto prima una Sua risposta".

Graziella Marota

vedi l'originale (Lettera di Graziella Marota al ministro Fornero) su: http://www.mog231.it/lettera-di-graziella-marota-al-ministro-fornero/

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