mercoledì 4 gennaio 2012

MOG 231

Cultura Formazione e Progresso, intervista al dott. Michele Farese
pubblicato il: 4 gennaio 2012 alle ore 13:42
fonte: MOG 231
link: http://www.mog231.it/cultura-formazione-e-progresso-intervista-al-dott-michele-farese/

BENEVENTO - Ripartiamo anche in questo nuovo anno con la rubrica
*"Dieci domande per un centro ANFOS"*. E la prima inervista del 2012
ha incontrato *Michele Farese*, dottore commercialista e revisore dei
conti, legale rappresentante di Cultura Formazione e Progresso,
società cooperativa di Benevento specializzata in sviluppo locale,
finanza agevolata e formazione.

*Dott. Farese Di cosa si occupa il suo centro di formazione?*

Cultura Formazione e Progresso è una Società Cooperativa che opera
sul territorio regionale campano con la missione di *favorire
l'innalzamento del capitale umano*; è una società specializzata
nella progettazione e cooperazione su fondi strutturali  rivolta ad
aziende private e pubbliche, nata sul presupposto che il processo di
sviluppo socio-economico di un territorio e la sua competitività
dipendono sempre più  da fattori connessi all'introduzione di
*innovazioni originali nei sistemi produttivi, nei servizi e nella
società in generale*. Pertanto il nostro centro di formazione offre
non solo servizi formativi ma anche servizi consulenziali in materia
di finanza agevolata, fiscalità e tributi.

*Da quanto tempo opera in questo settore?*

La società nasce nel *2006* per opera di alcuni professionisti
esperti nella progettazione, comunicazione e marketing territoriale,
nonché con diverse esperienze nel campo della formazione. Da qui
l'idea di creare un centro di formazione che con il tempo ha
acquisito nel suo staff diversi professionisti esperti in processi
formativi, analisi dei fabbisogni e counselling, capaci di cogliere le
opportunità esistenti sul territorio. Il nostro punto di forza lo si
può sintetizzare come segue: è  un'impresa giovane, dinamica,
capace di attivare iniziative di cooperazione tra Enti, imprese e
strutture di ricerca finalizzate al miglioramento dei processi
produttivi ed organizzativi ed alla specializzazione delle risorse
umane.

*Quali corsi sono attivati presso il vostro Centro?*

La CFP in riferimento alla formazione professionale vanta
significative esperienze in diversi ambiti quali i percorsi 
finanziati dai fondi interprofessionali come Fondimpresa,
Fondartigianto, FormaTemp, oltre a progetti finanziati dalla Regione
Campania per occupati e disoccupati, attivazione per conto di imprese
di tirocini formativi; corsi di formazioni volti al conseguimento
della patente europea del computer; alta formazione rivolta a laureati
e non ultimo i corsi di *formazione in materia di sicurezza sui
luoghi* di lavoro accreditati da ANFOS.

*La vostra società eroga anche altri servizi?*

Il nostro principale target è costituito da *piccole e medie
imprese*, pertanto il nostro impegno è volto a garantire risposte
certe al fabbisogno espresso dai nostri clienti, dunque offriamo un
servizio completo che va dalla consulenza per l'introduzione di
innovazioni aziendali, alla progettazione finanziaria di investimenti
anche supportata da strumenti di  finanza agevolata, al supporto in
materia  tributaria e fiscale, nonché alla pianificazione di
interventi formativi per la crescita delle risorse umane presenti. La
maggior parte dei nostri clienti essendo, appunto, di piccole
dimensioni preferiscono avere un unico interlocutore per tutti gli
aspetti che riguardano la gestione dell'azienda, in CFP hanno,
difatti, trovato il partner adatto a cui rivolgersi.

*Quali sono a suo giudizio le più forti richieste di formazione da
parte delle aziende?*

Quello della formazione aziendale è un tema a cui le imprese sono
ancora poco sensibili, e pertanto le richieste maggiori sono sui corsi
dove vi è un obbligo di legge come quelli sul *tema della sicurezz*a,
tuttavia negli ultimi anni si assiste ad incremento di richieste
personalizzate volte a far acquisire agli allievi competenze
specifiche e  immediatamente spendibili all'interno dell'azienda,
come ad esempio su software in uso o su processi di recente
introduzione ecc.  Ciò che sta maggiormente cambiando è invece
l'*approccio alla formazione*, si richiede che l'attivazione dei
corsi sia celere, che le modalità di erogazione siano integrate (aula
– on the job- FAD e autoformazione) e che la durata non sia
eccessiva, preferibilmente concentrata in sessioni di una o due
giornate. La tendenza è quella di andare verso una pianificazione
strutturata in micromoduli e focalizzata sul  temi specifici.

*Quali sono le problematiche che maggiormente affronta?*

Questa non è una domanda facile, le problematiche sono molteplici e
si sono acuite nell'ultimo biennio. La crisi di liquidità investe
tutte le imprese, e in questo contesto il settore in cui operiamo,
quello dei servizi alle imprese, è quello che risente maggiormente
delle difficoltà finanziarie attuali. Tuttavia volendo indicare le
problematiche che riscontro maggiormente nel settore della formazione,
queste sono riconducibili alla struttura della formazione finanziata.
È alquanto ovvio che le imprese vogliono abbattere i costi, e la
formazione oggi è ancora vista come un costo più che una
opportunità, per cui laddove è possibile i nostri clienti ci
richiedono di supportarli nella progettualità di piani da candidare
su specifici bandi, per poi riscontrare che gli adempimenti
burocratici e i tempi della formazione finanziata gravano sulle stesse
come costo aggiuntivo. Questo è uno dei motivi principali per cui per
i corsi per i quali vi è un obbligo di legge e per i quali si avverte
una necessità immediata, spesso i datori di lavoro preferiscono
autofinanziarli, mentre per altre tipologie ad esempio marketing,
gestione del personale, informatica ecc, preferiscono percorrere i
canali dei finanziamenti, poiché non avvertendo per queste tematiche
una necessità immediata, e nonostante i tempi lunghi, preferiscono
attendere.

*Ritiene che i datori di lavoro siano sensibili ai temi della
sicurezza o abbiano ancora necessità di una formazione adeguata?*

Negli ultimi anni riscontro una maggiore *sensibilità*, il timore che
si possa verificare un infortunio è abbastanza avvertito, e grazie
alla formazione si è più sensibili circa le responsabilità, per cui
le misure di sicurezza previste dalla normativa sono adottate nella
maggior parte dei casi, spesso più dai datori di lavoro che dai
lavoratori stessi ancora poco inclini a riconoscere i rischi
effettivi. I datori di lavoro che hanno già una base conoscitiva
adeguata sul tema, ne riscontrano l'utilità e spesso chiedono come
approfondire alcuni argomenti anche tramite metodologie FAD, altri
vedono l'obbligo formativo eccessivo e si limitano a quanto
strettamente previsto.

*Perché ha deciso di associarsi ad ANFOS?*
ANFOS risponde in modo puntuale ai bisogni dei nostri clienti,
l'attivazione dei corsi è celere, gli adempimenti burocratici
snelli e i costi contenuti. ANFOS si è mostrata partner efficace ed
è riconosciuto su tutto il territorio, per cui essere centro ANFOS ci
permette, inoltre, di rafforzare la nostra immagine aziendale,
centrata come già detto sulla dinamicità e affidabilità.

*Quali strumenti formativi ritiene siano più efficaci?*

Dipende dagli allievi. In alcuni casi la formazione frontale è lo
strumento più utile quando la classe è costituita da persone che
affrontano per la prima volta tali argomenti, mentre in altri casi,
quando c'è una buona base teorica, la metodologia migliore risulta
l'attività pratica come simulazioni e role playing, in altri ancora
il coaching unitamente alla FAD si è mostrata la metodologia più
adatta per coloro che avevano bisogno di aggiornamento.

*Cosa pensa della normativa riguardo la formazione per la sicurezza in
Italia (Testo Unico 81 del 2008 e decreto legislativo 106/2009)?*

Il Testo Unico da una parte ha permesso di avere uno strumento di
agevole lettura, racchiudendo e strutturando tutte le norme inerenti
la sicurezza, da l'altro impone un onere per lo più omogeneo a
tutte le imprese indipendentemente dalla loro dimensione. Poi è molto
centrato sull'azienda più che sul lavoratore, il quale nella sua
vita lavorativa potrebbe trovarsi a cambiare settore o mansioni con la
necessità di frequentare più volte gli stessi corsi, anche in questo
caso sarebbe auspicabile che si possa prevedere una sorta di moduli
che diano diritto a crediti formativi, in modo che ogni individuo
possa arricchirsi con conoscenze ad hoc utili per il ruolo che ricopre
o il settore in cui opera, senza la necessità di ripetere gli stessi
argomenti.

vedi l'originale (Cultura Formazione e Progresso, intervista al dott. Michele Farese) su: http://www.mog231.it/cultura-formazione-e-progresso-intervista-al-dott-michele-farese/

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