mercoledì 2 maggio 2012

MOG 231

Le vittime del lavoro ricordate nelle celebrazioni del 1° maggio
pubblicato il: 2 maggio 2012 alle ore 13:06
fonte: MOG 231
link: http://www.quotidianosicurezza.it/sicurezza-sul-lavoro/caduti-sul-lavoro/le-vittime-del-lavoro-ricordate-nelle-celebrazioni-del-primo-maggio.htm

ROMA – Ieri a Roma nel corso delle celebrazioni del 1° maggio il
*Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano* ha deposto una corona
al monumento dedicato alle vittime degli incidenti sul lavoro situato
nella sede INAIL in piazzale Giulio Pastore. La cerimonia ufficiale è
avvenuta alla presenza dei vertici INAIL, il commissario straordinario
Massimo De Felice, il direttore generale Giuseppe Lucibello, il
presidente CIV Franco Lotito e delle massime cariche istituzionali
della regione. Il presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il
presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e il Sindaco di
Roma Gianni Alemanno.

Nelle ore successive e nelle stanze del Quirinale il Capo dello Stato
ha consegnato *Stelle al merito del lavoro* in memoria dei *13
lavoratori* che hanno perso la vita nel cantiere Mecnavi di Ravenna 
nel 1987. Tredici operai morti nel corso delle operazioni di pulizia
della nave Elisabetta Montanari per esalazioni di acido cianidrico.
Erano Filippo Argnani (40 anni), Marcello Cacciatori (23), Alessandro
Centioni (21), Gianni Cortini (19), Massimo Foschi (26), Marco
Gaudenti (18), Domenico La Polla (25), Mohamed Mosad (36), Vincenzo
Padua (70), Onofrio Piegari (29), Massimo Romeo (24), Antonio
Sansovini (29) e Paolo Seconi (24). Una Stella alla memoria è stata
consegnata per Antonio D'Amico morto il 6 marzo 2012 megli
stabilimenti FIAT di Pomigliano D'Arco schiacciato da un muletto.

Ancora a Roma ieri, durante il *Concertone di Piazza San Giovanni*, è
stato osservato un minuto di silenzio per le morti sul lavoro.

Ha fatto il giro della Rete, una lettera destinata agli artisti che
avrebbero dovuto e che si sono esibiti ieri durante il concertone,
scritta e postata sul proprio blog il 24 aprile 2012 dagli amici di
Matteo Armellini, giovane lavoratore rimasto vittima lo scorso marzo
di un incidente nel corso dell'allestimento del palco per Laura
Pausini a Reggio Calabria. Un tragico incidente avvenuto pochi giorni
dopo quello altrettanto drammatico che ha coinvolto a Trieste
Francesco Pinna, mentre lavorava per il concerto di Jovanotti.

Pubblichiamo il *testo integrale della lettera*: "Scriviamo questa
lettera a chi tra una settimana salirà sul palco del 1° Maggio.
Sappiamo che non siete i soli a cui dovremmo scrivere, ma ci sembra
giusto rivolgerci per prima cosa a voi che avete scelto di partecipare
alla festa dei lavoratori.

Specialmente in un momento come questo è molto facile rassegnarsi
alla propria impotenza; le decisioni sembrano prese tutte in contesti
inavvicinabili, guidate da criteri irragionevoli e interessi meschini.
Il timore che dopo gli incidenti di Trieste e Reggio Calabria nulla
cambi, ci spinge però a forzare questo senso di impotenza e a
chiamare in causa chi invece ha la possibilità concreta di
intervenire. Gli artisti.

Suonare al concerto del 1° Maggio dovrebbe rappresentare qualcosa di
più di una semplice esibizione tra le tante. Significa riconoscere la
dignità di ogni lavoratore, celebrarne le conquiste e implicitamente
considerarne le fragilità, specialmente in questo momento in cui va
sbriciolandosi ogni diritto, ogni tutela, ogni certezza.

Durante la vostra esibizione centinaia di migliaia di persone
guarderanno verso il palco senza vedere ciò che è "dietro" lo
spettacolo.

Ci piacerebbe ricordare che anche questo palco voluto dai sindacati,
sia frutto, come tutti gli altri, del lavoro invisibile di molte
decine di persone alle quali questo sistema produttivo non riconosce,
nella realtà dei fatti, diritti ormai considerati fondamentali. Non
è la sede per entrare nello specifico, ma vogliamo comunque
sottolineare che figure professionali quali rigger, scaffolder e
facchini che rendono possibile ogni volta il funzionamento del
gigantesco macchinario dello spettacolo, lavorano senza neppure un
contratto specifico per la mansione che svolgono, senza un sistema di
regole relative a turni e orari di lavoro e in condizioni di sicurezza
spesso esistenti solo sulla carta. Sono molti gli aspetti che
necessiterebbero di un serio intervento di riforma. Basti pensare che
la formazione professionale in molti casi rimane a carico del
lavoratore, così come la copertura assicurativa e l'attrezzatura di
sicurezza. A questo si aggiunge la poca chiarezza nell'intreccio di
responsabilità e competenze tra società di produzione, promoter,
service e cooperative nella gestione di tour e spettacoli live.

È  in questo scenario che chiediamo a voi artisti, vertice della
piramide e in ultima analisi committenti di tutto questo macchinario
spettacolare, di non sentirvi estranei.
Riteniamo che non si possa più far finta di nulla, pensando che gli
incidenti siano casuali e non avvengano al contrario a causa di scelte
finalizzate alla massimizzazione del profitto. Vi chiediamo
espressamente di usare il potere che forse non sapete di avere: il
potere di riappropriarvi della possibilità di una scelta etica,
cambiando modello di business, selezionando con cura e in base a
precise garanzie le aziende e le strutture a cui affidarvi, vigilando
e tutelando le parti più deboli di questo processo. In particolare vi
invitiamo a fermare la megalomania faraonica delle produzioni,
garantendo ritmi lavorativi e turni più umani.

E' necessario che alle dichiarazioni pubbliche seguano i fatti,
ancor di più ora che con l'estate il numero degli eventi live
raggiunge il suo apice. La nostra non è un'accusa, è solo un
invito a liberarvi da una complicità morale che comunque si riflette
sulla vostra immagine.
Dopo i fatti di Reggio Calabria e Trieste non si abbassi la guardia,
non si può più fare finta di niente e aspettare un'altra morte.
Gli amici di Matteo".

A *Lucera* nel corso delle cerimonie comunali per la festa dei
lavoratori è stata ricordato e commemorato l'incidente del 22
novembre 2011 nel quale è morto Marcello Cassinese, un operaio di 43
anni deceduto negli stabilimenti Sfirlog di Borgo Incoronata.



vedi l'originale (Le vittime del lavoro ricordate nelle celebrazioni del 1° maggio) su: http://www.quotidianosicurezza.it/sicurezza-sul-lavoro/caduti-sul-lavoro/le-vittime-del-lavoro-ricordate-nelle-celebrazioni-del-primo-maggio.htm

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