giovedì 9 maggio 2013

MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione

Un nuovo post "Stress lavoro correlato fenomeno comune, dati sondaggio Eu-Osha sicurezza lavoro" è stato pubblicato il giorno 9 maggio 2013 alle ore 12:55 all'interno di "MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione".

BILBAO - La metà dei lavoratori europei pensa che lo *stress lavoro
correlato sia qualcosa di comune* e quattro lavoratori su dieci
ritengono che lo stress nei luoghi di lavoro non sia gestito bene.
Questo uno dei dati maggiori emersi dall'ultimo *sondaggio d'opinione
paneuropeo sulla salute e la sicurezza sul lavoro* appena pubblicato
da Eu-Osha e Ipsos Mori.

*Precarietà e riorganizzazione del lavoro* sono tra i fattori
preponderanti che i lavoratori europei ritengono responsabili di
situazioni di stress. Questo emerge dall'indagine che l'Agenzia ha
condotto su 31 Paesi europei. Fattori che vengono affiancati alla
percezione della scaristà di programmi e politiche che garantiscano
il lavoro fino alla pensione o dopo di essa.

Ancora, oltre alla metà dei lavoratori che percepisce lo stress come
comune sui luoghi di lavoro, emerge un 16% che lo percepisce come
*molto comun*e, molto presente. Del 51% dei lavoratori che definisce
lo stress comune, il 49% è rappresentato da uomini, il 51% da donne;
il 53% sono lavoratori compresi tra i 18 e i 54 anni, il 44% oltre i
55 anni.

Le *cause*: il 72% imputa lo stress a insicurezza del lavoro e
prospettive di riorganizzazione, il 66% a ore e carico di lavoro.
Incide ovviamente anche la situazione economica dei Paesi. Negli
Staticon elevato debito pubblico il 73% dei lavoratori ritiene la
precarietà de lavoro causa di stress, contro il 66% dei lavoratori
negli Stati con debito minore.

Citati nel rapporto anche *bullismo e molestie*. il 59% dei lavoratori
ritiene questi deprecabili  comportamenti sul lavoro come fonte di
stress, a seguire incidon la mancanza di sostegno tra colleghi e
superiori (57%), la mancanca di chiarezza su ruoli e responsabilità
(52%), poche opportunità nella gestione di modelli di lavoro (46%).

Quindi l'*invecchiamento attivo*. "In tutta Europa, la metà degli
intervistati (52%) prevede un aumento della percentuale di lavoratori
di età superiore ai 60 anni nel proprio luogo di lavoro entro il
2020, mentre il 43% lo ritiene improbabile. Rispetto ai lavoratori
appartenenti alla fascia di  età compresa tra 35 e 54 anni (54%) e
ai lavoratori più giovani, tra i 18 e i 34 anni  (45%), i lavoratori
di età superiore ai 55 anni sono più propensi a ritenere che nel
2020  il numero di persone di età superiore a 60 anni nel loro luogo
di lavoro sarà aumentato (59%)".

Così il *direttore Eu-OSha Christa Sedlatschek*: "Siamo molto attenti
a come affrontare i rischi psicosociali come lo stress sul luogo di
lavoro. L'anno prossimo lanceremo la nostra campagna _Ambienti di
lavoro sani e sicuri_ sul tema _La gestione dello stress_. Il
messaggio da trasmettere alle aziende europee di dimensioni e settori
diversi è che i
*rischi psicosociali* possono essere trattati in modo logico e
sistematico, esattamente
come altri problemi correlati alla salute e alla sicurezza".

*Info:* sondaggio paneuropeo salute e sicurezza lavoro.



http://www.mog231.it/stress-lavoro-correlato-fenomeno-comune-dati-sondaggio-eu-osha-sicurezza-lavoro/

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