Reato di “Malversazione a danno dello Stato” secondo il D. Lgs. 231/01 Modello di Organizzazione e Gestione?

Affinché possa essere realizzato il reato di “malversazione a danno dello Stato”, ex art. 316 bis del codice penale (reato che si verifica quando l’azienda ottiene finanziamenti pubblici che vengono però destinati per fini differenti da quelli prestabiliti in fase di richiesta di finanziamento), non è necessario che il finanziamento pubblico ricevuto dall’azienda sia erogato dallo Stato, ma è sufficiente che il denaro, anche se concesso da istituti di credito privati, sia coperto da una garanzia pubblica. 

La Cassazione, con la sentenza. n. 28416 dello scorso 19 luglio ha interpretato in maniera più severa il reato di cui all’art. 316 c.p., annullando il provvedimento del Tribunale del Riesame che aveva a sua volta stabilito il dissequestro a carico di un imprenditore. L’azienda implicata, infatti, pur avendo ricevuto i fondi da una banca, aveva ottenuto la garanzia pubblica del Fondo piccole imprese, previsto dal Decreto Liquidità 2020, che era volto al sostegno delle piccole e medie imprese colpite dalla crisi economica a causa della pandemia. 

Il denaro ottenuto dall’azienda, dal momento che era stato utilizzato per scopi privati e non per l’impresa, era stato sequestrato e la Corte ha confermato la legittimità del provvedimento di sequestro, in quanto nella definizione di finanziamento pubblico devono essere compresi “tutti quei rapporti in cui la temporanea creazione di disponibilità finanziarie avviene per intervento diretto o indiretto, attraverso prestazione di garanzia, dei pubblici poteri e in cui l’utilizzazione per il fine convenuto corrisponde a uno specifico interesse pubblico”.  

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