mercoledì 15 maggio 2024

Scopri ora se in Italia per le Aziende che lavorano con l'ente pubblico è obbligatorio certificarsi UNI/PdR125:2022!

In Italia, non è obbligatorio per le Aziende che lavorano con l'ente pubblico certificarsi UNI/PdR125:2022. ma è di certo un modo per dimostrare il proprio impegno nel sostenere la causa della Parità di Genere.

La Certificazione è un sistema di gestione per la parità di genere che prevede l'adozione di specifici KPI inerenti le politiche di parità di genere nelle organizzazioni.

Alcune Aziende possono essere obbligate a certificarsi UNI/PdR125:2022 a seguito di specifiche disposizioni contrattuali o normative. Ad esempio, il D.M. 29 aprile 2022, che disciplina la certificazione della parità di genere, prevede che le Aziende che partecipano a gare d'appalto pubbliche con un importo superiore a 100.000 euro siano tenute a dimostrare il proprio impegno in materia di parità di genere.

Ci occupiamo noi di tutta la documentazione necessaria formando il personale coinvolto.

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venerdì 10 maggio 2024

Scopri perché la certificazione UNI/PdR125:2022 può essere un vantaggio competitivo per la tua Azienda!


Ottenere la Certificazione UNI/PdR125:2022 è una dimostrazione dell'impegno di un'Azienda nel promuovere la parità di genere e l'inclusione sul posto di lavoro. 

Con essa si attesta che si ha adottato un sistema di gestione per la parità di genere che risponde ai requisiti stabiliti dalla prassi di riferimento che sono: 
  • cultura e strategia: l'Azienda deve avere una cultura aziendale inclusiva e una strategia per la parità di genere;
  • governance: bisogna avere un sistema di governance che promuove la parità di genere;
  • processi HR: l'Azienda deve avere processi HR equi e non discriminatori;
  • opportunità di crescita e inclusione delle donne in Azienda;
  • equità remunerativa per genere;
  • tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
L'ottenimento della certificazione richiede un impegno da parte dell'Azienda, che deve dimostrare di aver messo in atto le misure necessarie per promuovere la parità di genere e l'inclusione sul posto di lavoro. Questo impegno è un segnale positivo per i dipendenti, i clienti e la comunità in generale.

La certificazione UNI/PdR125:2022 può essere un vantaggio competitivo per le Aziende, in quanto: attrae e fidelizza i migliori talenti, migliora la reputazione dell'azienda, aumenta le possibilità di accesso a finanziamenti e agevolazioni pubbliche.

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mercoledì 8 maggio 2024

Sai già cos'è l'Environmental Social and Governance? Di cosa si occupa? I consulenti di MODI possono aiutarti. Chiamaci!


Come è noto, l'acronimo ESG sta per Ambientale, Sociale e di Governance. Questi criteri rappresentano un sistema per valutare la sostenibilità e l'etica di un'azienda o di un investimento. 

I criteri ambientali riguardano i cambiamenti climatici (emissioni di gas serra, consumo di energia, efficienza energetica, l'inquinamento dell'acqua e dell'aria e la gestione dei rifiuti, oltre che alla salvaguardia della biodiversità, delle foreste, e dell'acqua);
i criteri sociali (diritti umani, salute e sicurezza, lavoro minorile, pari opportunità, discriminazione e sviluppo professionale e formazione); 
i criteri di governance (valutando l'indipendenza, la trasparenza, l'equità e il comportamento etico al fine di contrastare l'anticorruzione). 

L'ESG è un tema complesso e in continua evoluzione. Tuttavia, è un tema importante che può avere un impatto positivo sulle aziende, sugli investitori e sulla società.

Per una proposta di consulenza personalizzata e informazioni vi invitiamo a contattare MODI SRL al numero verde 800300333 o a compilare il modulo di contatto nel sito https://www.modiq.it/contact/ 

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martedì 7 maggio 2024

Secondo te, adottando un modello organizzativo D.Lgs. 231/2001 chi può essere nominato in un Ente come componente dell'Organismo di Vigilanza? Scoprilo subito con MODI!

In base al Decreto Legislativo 231/2001, possono essere nominati componenti dell'Organismo di Vigilanza (OdV) persone fisiche che possono essere interne o esterne all'ente con competenze e conoscenze adeguate (in particolare in materia di diritto penale, di compliance e di gestione aziendale) in possesso dei requisiti di onorabilità (nello specifico non devono aver riportato condanne penali definitive per i reati previsti dal D.Lgs. 231/2001).

Il Decreto legislativo 231/2001 prevede che i componenti dell'OdV devono essere in possesso di onorabilità, ovvero l'assenza di condanne penali definitive per i reati previsti dal Decreto, competenza, intesa come possesso di conoscenze e competenze adeguate per svolgere le funzioni affidate all'OdV, e infine indipendenza, quindi non avere conflitti di interesse con l'ente.

La selezione dei componenti dell'Organismo di Vigilanza deve essere effettuata dall'ente in base alle sue specifiche esigenze e dimensioni.

Prendere questa decisione può essere una soluzione efficace per gli enti di piccole dimensioni, in quanto possono avere una conoscenza più approfondita dell'ente e delle sue attività. 

La scelta di componenti esterni è la soluzione più efficace per gli enti di medie o grandi dimensioni, in quanto possono avere una maggiore indipendenza e imparzialità.

Le figure professionali di avvocato penalista, dottore commercialista, consulente aziendale, esperto in compliance e manager con esperienza in gestione del rischio potrebbero essere idonee per la nomina a componente dell'Organismo di Vigilanza.

La scelta dei componenti dell'OdV è un atto fondamentale per la corretta implementazione del modello organizzativo 231. 

I componenti dell'Organismo devono essere persone di comprovata esperienza e competenza, in grado di svolgere le proprie funzioni con autonomia e indipendenza.

Se cerchi un esperto in Consulenza per la Gestione del Modello Organizzativo 231 chiama MODI SRL! 

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giovedì 2 maggio 2024

Quali sono le tipologie di reato previste dal Decreto Legislativo 231/2001 disciplinante la responsabilità amministrativa degli enti?


Il Decreto Legislativo 231/2001 disciplina la responsabilità amministrativa degli enti per la commissione di reati da parte di soggetti apicali, dirigenti e dipendenti.

I reati più noti previsti dal D.Lgs. 231/2001 sono suddivisi in 12 categorie:
  • indebita percezione di erogazioni;
  • truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche;
  • frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico;
  • frode nelle pubbliche forniture;
  • reati societari;
  • reati tributari;
  • reati contro la pubblica amministrazione;
  • reati ambientali;
  • reati contro la persona;
  • reati contro il patrimonio;
  • reati contro l'industria e il commercio.
I reati previsti dal Decreto legislativo sono dolosi, intesi come reati commessi con la volontà e la consapevolezza di ledere l'interesse tutelato dalla norma.

In particolare, prevede che la Società sia responsabile dei reati commessi da soggetti apicali, dirigenti e dipendenti nell'interesse o a vantaggio dell'ultima, quando questi reati siano stati commessi nell'esercizio delle loro funzioni o in occasione di esse.

L'ente può essere esonerato dalla responsabilità amministrativa se dimostra che ha adottato e fatto rispettare un modello organizzativo, gestionale e di controllo idoneo a prevenire la commissione dei reati.

Il modello organizzativo 231 è un documento che descrive le misure preventive e di controllo adottate dall'ente per prevenire la commissione di reati.

L'adozione di un modello organizzativo 231 è un'importante opportunità per gli enti di ridurre il rischio di commissione di reati e di migliorare la loro reputazione.

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