Gli autori materiali dei reati disciplinati dal D.lgs. 231/01 possono essere le persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione e direzione dell’Ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale.
Altri autori materiali dei reati possono essere incarnati in quelle figure che esercitino, anche di fatto, la gestione e il controllo della società, come i componenti dei consigli di amministrazione, amministratori delegati, direttori generali e soggetti delegati per lo svolgimento delle funzioni in materia di sicurezza sul lavoro.
Anche le persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti apicali possono commettere reati, così come gli agenti e i consulenti esterni all’azienda.
È importante sottolineare che la responsabilità dell'Ente non sussiste se il reato è commesso da un soggetto che non agisce nell'interesse o a vantaggio dell'ente stesso.
La responsabilità dell'Ente può essere esclusa o attenuata se l'Organizzazione ha adottato ed attuato un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo idoneo a prevenire i reati.
Al Modello 231 deve essere allegato il Codice Etico, il Sistema disciplinare, i Flussi informativi verso l’Organismo di Vigilanza e il Regolamento dell’Organismo di Vigilanza.
Il MOG23 va attuato scrupolosamente e osservato nell’attività quotidiana, ed è soggetto alla verifica continua da parte dell’Organismo di Vigilanza.
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