In base all'art. 5 del D.lgs. 231/01, gli autori materiali dei reati disciplinati dal decreto possono essere
persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente (es. amministratori, sindaci, direttori generali, responsabili di funzioni aziendali), oppure individui sottoposti alla direzione o vigilanza di queste ultime (es. dipendenti, collaboratori e consulenti).
L'autore materiale del reato deve essere un soggetto che riveste una posizione di vertice nell'ente o un soggetto terzo che svolge un'attività professionale nell'interesse dell'ente.
In questo caso, l'ente risponderà del reato solo se il soggetto terzo ha agito in forza di un rapporto di collaborazione con l'ente o se ha agito in modo da realizzare un vantaggio o interesse per l'ente.
Ad esempio, un amministratore di una società può essere autore materiale del reato di corruzione, se offre un vantaggio indebitamente a un pubblico ufficiale per ottenere un'autorizzazione.
Un dipendente di una Società può essere autore materiale del reato di frode fiscale, se emette fatture false per evadere il fisco. Un soggetto terzo può essere autore materiale del reato di riciclaggio, se riceve denaro proveniente da un reato e lo investe in un'attività commerciale.
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