sabato 30 agosto 2014

MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione

Un nuovo post "Rifiuti da attività estrattiva" è stato pubblicato il giorno 29 agosto 2014 alle ore 00:00 all'interno di "MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione".

*Guida ISPRA*
*Rifiuti da attività estrattiva*

L'attività estrattiva, da sempre fonte di materie prime per
l'uomo, è anche all'origine di numerosi problemi ambientali, che
solo l'attuale diffusa coscienza ambientalista, che guarda al nostro
pianeta come un bene finito da tutelare e conservare e non come una
riserva infinita da sfruttare, ha fatto emergere nella sua vastità e
importanza.

Gli enormi quantitativi di rifiuti da *_attività estrattiva_ (RAE)*
prodotti durante le attività produttive passate costituiscono diffuse
fonti di inquinamento ed aree di instabilità geotecnica ed
idrogeologica, implicando problemi di vario genere, tra cui:

- la diffusa presenza di rifiuti da attività estrattiva con le
conseguenze che ne derivano,
- le strutture e gli impianti di lavorazione abbandonati che possono
rappresentare aree pericolose per il loro potenziale crollo, - i
numerosi vuoti sotterranei che possono manifestare in superficie
problemi di sprofondamenti improvvisi del suolo (sinkholes) o di
disequilibrio delle acque di falda con conseguenti improvvise
fuoriuscite d'acqua all'esterno delle gallerie abbandonate.

Tale realtà è diffusa in tutto il territorio italiano, così come in
quello europeo e, chiaramente, in tutti i paesi del mondo dove è
avvenuto lo sfruttamento di materie prime. Per avere un idea di quanti
scarti si producono durante le attività estrattive si pensi che, in
regime di cava, le rese (rapporto tra il volume del materiale
commercialmente utile e il totale del materiale estratto) risultano
mediamente pari al 28%; si può quindi calcolare che ogni anno in
Europa vengano messi in discarica circa 12 milioni di tonnellate di
rifiuti, costituiti da miscele di silice e/o silicati vari1. Queste
considerazioni venivano fatte nel 1997 e oggi il problema è presente
con maggiore imponenza, tanto che si ipotizza anche lo sfruttamento
delle discariche esistenti come "nuove fonti di estrazione",
laddove il tenore del minerale da recuperare presenti valori tali da
renderne lo sfruttamento conveniente in termini economici e
ambientali.

A livello europeo, dopo numerosi casi di gravi incidenti legati alla
precedente attività estrattiva, si è sviluppata la consapevolezza
della necessità di gestire e monitorare tutti quei centri di pericolo
disseminati nel territorio europeo. Questa nuova coscienza ambientale
si esplicita con la direttiva 2006/21/CE del 15 marzo 2006, relativa
proprio alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che
modifica la precedente 2004/35/CE. Successivamente ogni paese membro
l'ha recepita in base al proprio ordinamento legislativo.

*Per scaricare la Guida:*



http://www.mog231.it/rifiuti-da-attivita-estrattiva/

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