Un nuovo post "Thyssenkrupp, ci sarà un nuovo processo d'appello" è stato pubblicato il giorno 27 aprile 2014 alle ore 13:29 all'interno di "MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione".
Prima, nella notte del *6 dicembre 2007*, il dramma del rogo e dei
sette operai morti. Poi il timore che la sentenza di primo grado, con
pene pesanti per "*omicidio volontario con dolo eventuale*", potesse
mettere in fuga potenziali investitori. Torino e il Piemonte avevano
vissuto la vicenda della ThyssenKrupp come un doppio problema: la
sicurezza sul posto di lavoro e la sicurezza di avere un posto di
lavoro. La tragedia delle famiglie delle vittime e la paura che una
sentenza di dura condanna scoraggiasse gli imprenditori, soprattutto
quelli in arrivo dall'estero
Le indagini sul rogo della *Thyssenkrupp* vennero chiuse in un tempo
relativamente breve.
La procura chiese il rinvio a giudizio per sei dirigenti e il giudice
dell'udienza preliminare accolse le tesi dell'accusa: il presunto
reato era omicidio volontario con dolo eventuale e incendio doloso. Il
processo iniziò nel gennaio del 2009.
Nell'aprile del *2011* era arrivata la sentenza di primo grado della
Corte d'Assise di Torino: Harald Espenhahn, amministratore delegato
dell'azienda accusato di omicidio volontario, era stato condannato a
16 anni e mezzo di reclusione. Cosimo Cafueri, responsabile della
sicurezza, Giuseppe Salerno, responsabile dello stabilimento di
Torino, Gerald Priegnitz e Marco Pucci, membri del comitato esecutivo
dell'azienda, erano stati condannati a 13 anni e 6 mesi per omicidio
e incendio colposi (con colpa cosciente) e omissione delle cautele
antinfortunistiche. Daniele Moroni, membro del comitato esecutivo
dell'azienda, era stato condannato a 10 anni e 10 mesi.
Le *sezioni unite penali della Cassazione* hanno annullato con rinvio
le condanne ai manager imputati per il rogo della Thyssen. *Ci sarà
un nuovo processo d'appello* a Torino.
Adesso le pene per gli imputati dovranno essere rideterminate ma gli
avvocati difensori non si sbilanciano sulla loro rideterminazione al
rialzo al ribasso. Aspettano di conoscere le motivazioni della
sentenza e ritengono «criptico» il dispositivo emesso stasera.
I parenti dei sette operai morti nel devastante incendio scoppiato nel
dicembre del 2007 si erano raccolti in presidio a Roma con gli
striscioni e le foto dei loro cari: avevano sperato in un esito
diverso e, nella notte, hanno fatto sentire le loro proteste
«_perchè gli assassini non sono stati condannati_». _«Siamo delusi
perchè dopo sei anni e mezzo non è stata ancora scritta la parola
fine_», dichiara Antonio Boccuzzi, l'unico lavoratore sopravvissuto
al rogo, oggi deputato del Pd. Quanto agli imputati italiani (_per i
due tedeschi la procedura è più complessa_) in caso di esito
sfavorevole erano già addirittura pronti a costituirsi, come aveva
spiegato uno dei loro avvocati, Cesare Zaccone, a margine
dell'udienza.
*Il nuovo processo però potrebbe dare la possibilità ai sei
condannati di non finire in carcere. *
L'appello infatti aveva stabilito una riduzione rispetto alla
sentenza di primo grado con riduzione delle pene tra i 7 e i 10 anni
per i vari imputati. Ora se le condanne dovessero essere ridotte
troppo, sotto i 3 anni, le porte della prigione non si apriranno mai
per i sei manager della Thyssenkrupp.
http://www.mog231.it/thyssenkrupp-ci-sar-un-nuovo-processo-dappello/
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