mercoledì 30 aprile 2014

MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione

Un nuovo post "Eurobarometro la qualità del lavoro" è stato pubblicato il giorno 30 aprile 2014 alle ore 12:47 all'interno di "MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione".



Secondo un'indagine *Eurobarometro* , che esamina come la qualità del
lavoro è stata colpita dalla crisi, soltanto poco più della metà
dei lavoratori europei percepisce come soddisfacenti le condizioni di
lavoro nel proprio paese (53%), ma la maggioranza (57%) ritiene
comunque che queste siano peggiorate negli ultimi 5 anni. Sebbene la
maggior parte dei lavoratori sia soddisfatta delle proprie condizioni
di lavoro (mediamente il 77% nell'UE), si registra una profonda
disparità tra gli Stati membri, con percentuali che oscillano tra il
94% della Danimarca e il 38% della Grecia. Bassa anche la
soddisfazione dei lavoratori italiani (in Italia appena il 25%). In
generale, la maggior parte dei lavoratori esprime un elevato livello
di soddisfazione sul piano dell'orario di lavoro (80%) e della salute
e sicurezza sul lavoro (85%).

"Proteggere e promuovere le condizioni di lavoro nell'UE significa
prenderci cura del nostro capitale umano. Abbiamo un notevole
patrimonio in termini di normative e politiche intese a garantire
buone condizioni di lavoro che consentono di conseguire elevati
livelli di soddisfazione tra i lavoratori europei. Ma si teme anche, e
si tratta di un rischio reale, che le condizioni di lavoro
risentiranno della crisi economica. Insieme con gli Stati membri e le
organizzazioni di lavoratori e datori di lavoro dobbiamo rinnovare i
nostri sforzi per mantenere e migliorare le condizioni di lavoro", ha
commentato László Andor, Commissario UE per l'Occupazione, gli
affari sociali e l'inclusione.

*Dall'indagine Eurobarometro, effettuata nei 28 Stati membri, emerge
che:*

    oltre l'80% degli intervistati in Danimarca, Lussemburgo,
Finlandia e Paesi Bassi considera soddisfacenti le condizioni di
lavoro nel proprio paese. A livello dei singoli lavoratori, la
Danimarca occupa nuovamente il primo posto, con il 94% dei lavoratori
soddisfatto delle proprie condizioni di lavoro; Austria e Belgio sono
secondi in graduatoria con 9 lavoratori su 10 soddisfatti, seguiti a
ruota da Finlandia (89%), Regno Unito ed Estonia (88% in entrambi i
paesi);
    all'estremo opposto, la Grecia ha registrato il grado di
soddisfazione più basso a livello nazionale (16%) ed è l'unico
paese in cui meno della metà degli intervistati è soddisfatto delle
proprie condizioni di lavoro attuali (38%);
    in misura minore, il grado di soddisfazione a livello nazionale
risulta basso in Croazia (18%), Spagna (20%), Italia (25%), Bulgaria
(31%), Slovenia, Portogallo e Romania (32% in ciascun paese), ma anche
in Slovacchia (36%) e in Polonia (38%).

Tali livelli di soddisfazione divergenti sono imputabili a svariati
fattori: _il contesto socio-economico influenzato dalla crisi, ma
anche caratteristiche di natura più strutturale, quali il dialogo
sociale, le politiche sociali e il diritto del lavoro, che possono
rivelarsi più o meno solide a seconda delle situazioni nazionali
nell'UE._

*Altri risultati importanti dell'indagine indicano che ci sono margini
di miglioramento, in particolare per quanto riguarda i seguenti
settori:*

    diversi dati tendono a confermare un aumento dell'intensità
del lavoro. Lo stress risulta chiaramente il più importante rischio
percepito durante il lavoro (per il 53% dei lavoratori intervistati).
Inoltre, l'insoddisfazione legata al carico e ai ritmi di lavoro e
alle lunghe giornate lavorative (oltre 13 ore) è più diffusa di
altri problemi, come la mancanza di interesse per le mansioni o i
periodi di riposo a cadenza settimanale o annuale insufficienti;
    per quanto riguarda l'organizzazione del lavoro, in termini
di equilibrio tra vita professionale e vita privata, il 40% degli
intervistati sostiene di non avere la possibilità di optare per
regimi di lavoro flessibili;
    in materia di salute e sicurezza sul lavoro, meno di un
lavoratore su tre ha dichiarato che sul proprio luogo di lavoro sono
applicate misure per affrontare i rischi emergenti (ad esempio quelli
causati dalle nanotecnologie o dalle biotecnologie), o destinate ai
lavoratori più anziani e con malattie croniche. Insieme con lo
stress, la scarsa ergonomia è percepita come uno dei principali
rischi sul luogo di lavoro: il 28% degli intervistati considera i
movimenti ripetitivi e le posizioni faticose o dolorose tra i
principali rischi per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro,
mentre il 24% fa riferimento al sollevamento, al trasporto o alla
movimentazione dei carichi su base giornaliera.

*Imminente convegno dell'UE in materia di condizioni di lavoro*

Al convegno che si è tenuto il 28 aprile con circa 300 soggetti
interessati. Cinque workshop consentiranno di discutere in maniera
approfondita questioni legate alla salute e alla sicurezza sul lavoro,
alla ristrutturazione, alla conciliazione tra vita professionale e
vita privata, ai tirocini e alla dimensione internazionale
dell'azione dell'UE in materia di condizioni di lavoro.

I sindacati, le organizzazioni dei datori di lavoro e i responsabili
politici, sia a livello europeo che nazionale, sono invitati a
riflettere e ad adottare iniziative comuni volte a sostenere le
condizioni di lavoro e la qualità dei posti di lavoro, fattori
essenziali per raggiungere gli obiettivi della strategia Europa 2020.
Buone condizioni di lavoro, incluso un ambiente sano e sicuro, sono
spesso associate ad elevati livelli di motivazione dei lavoratori,
creatività e impegno, che conducono in ultima analisi ad una maggiore
produttività.

*Contesto*

L'indagine è stata condotta nei 28 Stati membri tra il 3 e il 5
aprile 2014. 26 571 persone di diverse estrazione sociale e
demografica sono state intervistate per telefono (fisso e cellulare)
nella propria lingua madre.

Ai fini di questa indagine Eurobarometro, le condizioni di lavoro sono
state definite in termini di orario di lavoro, organizzazione del
lavoro, salute e sicurezza sul luogo di lavoro, rappresentanza dei
lavoratori e rapporto con il datore di lavoro.

La strategia *Europa 2020* fissa obiettivi ambiziosi per aumentare
l'occupazione e ridurre la povertà. Il semestre europeo, il
pacchetto occupazione e il pacchetto di investimenti sociali
contribuiscono tutti ad affrontare in maniera sistematica e dalla
prospettiva dell'interesse paneuropeo l'evolversi delle sfide sociali
e in materia di occupazione.

L'UE ricorre ad un insieme di politiche e di normative che mirano a
sostenere migliori condizioni di lavoro nel suo territorio, comprese
norme minime in materia di diritto del lavoro e di salute e sicurezza
sul lavoro. Lo scorso anno la Commissione europea ha inoltre proposto
due quadri di qualità per il settore delle ristrutturazioni  e per i
tirocini. Quest'ultimo è stato adottato dal Consiglio dei ministri
nel marzo 2014.

Il *7 aprile 2014*, l'Agenzia europea per la salute la sicurezza sul
lavoro (EU-OSHA) ha inaugurato la campagna di sensibilizzazione
intitolata "Healthy Workplaces Manage Stress" ("Ambienti di lavoro
sani e sicuri per la gestione dello stress") sui rischi psicologici,
fisici e sociali connessi allo stress sul luogo di lavoro.



http://www.mog231.it/eurobarometro-la-qualita-del-lavoro/

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