mercoledì 29 maggio 2013

MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione

Un nuovo post "Formazione sicurezza lavoro micro impresa, Marco Cipolla, Centroimpesa Lodivecchio" è stato pubblicato il giorno 29 maggio 2013 alle ore 11:21 all'interno di "MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione".

LODI – _Dieci domande per un centro Anfos_. Dott. *Marco Cipolla*
titolare di *Centroimpresa,* struttura con sede a *Lodi Vecchio (LO)*
a servizio della micro impresa nel campo delle normative obbligatorie
(sicurezza sul lavoro, sicurezza alimentare, corsi di formazione,
medicina del lavoro), nata con l'obiettivo di diventare il punto di
riferimento unitario delle piccole imprese del lodigiano per tutte le
esigenze legate a tali aspetti.

*Di cosa si occupa il suo centro di formazione?*

Il centro si occupa di tutte le principali esigenze di formazione
relative alle normative sulla sicurezza del lavoro ex D.Lgs. 81/08.

*Da quanto tempo opera in questo settore?*

Operiamo in questo settore dal 2001, anno di costituzione di
Centroimpresa. Personalmente, mi occupo invece di sicurezza sul lavoro
dal 1996.

*Quali corsi sono attivati presso il vostro centro?*

Presso il nostro centro sono attivati tutti i principali corsi
richiesti dal D.Lgs. 81/08, quindi organizziamo per il cliente corsi
Rspp per datori di lavoro, corsi antincendio, corsi base per
lavoratori, corsi Rls e tutti i relativi aggiornamenti periodici
richiesti per gli stessi corsi.

*La vostra società eroga anche altri servizi?*

La nostra società eroga tutti i principali servizi legati al mondo
delle normative obbligatorie; oltre ai corsi di formazione, quindi, il
nostro cliente trova supporto per l'elaborazione dei principali
documenti richiesti (es. documento di valutazione dei rischi, stress
lavoro correlato etc.) ma anche organizzazione dell'attività di
sorveglianza sanitaria (visite mediche periodiche) per i suoi
collaboratori, con la gestione delle scadenze relative a tutto ciò.

*Quali sono a suo giudizio le più forti richieste di formazione da
parte delle aziende?*

Le più forti richieste di formazione da parte delle aziende al
momento sono senz'altro quelle legate alla formazione base dei
lavoratori

*Quali sono le problematiche che maggiormente affronta?*

Le problematiche maggiori che affrontiamo nel nostro lavoro sono
principalmente di due tipi: il carattere di urgenza
nell'organizzazione del lavoro che ci viene richiesto, e la carenza
di liquidità della clientela nel destinare risorse aziendali adeguate
alle necessità connesse alla gestione seria e adeguatamente
pianificata della sicurezza. Tenga presente che la nostra azienda ha
come target le imprese artigiane e le micro imprese, cioè la maggior
parte delle realtà aziendali attualmente esistenti nel nostro Paese,
e contemporaneamente le realtà aziendali maggiormente colpite dalla
crisi che da svariati anni le sta accompagnando, con le conseguenze di
cui sopra.

*Ritiene che i datori di lavoro siano sensibili ai temi della
sicurezza o abbiano ancora necessità di una formazione adeguata?*

Ritengo che il percorso di sensibilizzazione dei datori di lavoro in
tema di sicurezza nel nostro Paese sia un percorso ancora ricco di
ostacoli innanzitutto culturali. Tradizionalmente, la sicurezza viene
infatti ancora vista come un costo aggiuntivo, anziché come un
fattore di crescita prima di tutto etica. Quando si svilupperà la
consapevolezza del "fare sicurezza" per il proprio bene
innanzitutto, e non banalmente per evitare sanzioni, quello sarà il
momento della svolta culturale.

*Perché ha deciso di associarsi ad Anfos?*

Abbiamo scelto di associarci ad Anfos perché ritenevamo di trovare
un'organizzazione seria ed adeguatamente strutturata, e siamo
convinti, alla luce dei fatti, di aver finora fatto la scelta giusta.

*Quali strumenti formativi ritiene siano più efficaci?*

Riteniamo che gli strumenti formativi più efficaci siano quelli
connotati da una maggiore disponibilità nell'agevolare il processo di
comunicazione, quindi preferiamo di gran lunga le lezioni frontali,
magari organizzate direttamente presso il cliente, svolte nei luoghi
di lavoro quotidiani che più sono in grado di fornire spunti per
esempi pratici sulla presenza di rischi specifici o situazioni
contingenti effettivamente affrontabili nella pratica.

Ci siamo ad esempio attrezzati con videoproiettori portatili
collegabili a PC per portare direttamente "a casa" del cliente
supporti multimediali "per immagini" che abbiamo visto in grado di
dare i migliori risultati in termini di coinvolgimento dei
partecipanti, specialmente quando questi ultimi appartengono al
segmento artigiani-micro impresa, e specialmente se stranieri.

*Cosa pensa della normativa riguardo la formazione per la sicurezza in
Italia?*

L'attuale normativa in materia di formazione per la sicurezza
rappresenta senz'altro un apprezzabile punto di partenza e di
sviluppo rispetto al passato. La presenza degli Enti bilaterali come
punto di riferimento per gli schemi formativi ha poi rappresentato un
grande aiuto per superare la fase del "fai da te" nel campo della
formazione fornendo un valido punto di riferimento. A mio avviso,
sarebbe certamente auspicabile andare oltre, innanzitutto creando una
sorta di "albo unico" ufficiale dei soggetti abilitati ad erogare
formazione (ma anche consulenza in generale) come si sta cercando di
fare con i criteri di qualificazione dei formatori del resto, per
evitare che la formazione venga scambiata per l'ennesimo
"business" nel quale troppe professionalità improvvisate
rischiano di confluire, degradando irrimediabilmente il livello di
affidabilità e serietà che la materia in corso di trattazione
dovrebbe vedere invece ben tutelata.

Un ulteriore elemento di crescita potrebbe essere rappresentato da un
massiccio impiego dei Fondi interprofessionali in abbinamento con
l'attività degli Enti bilaterali, intesa come possibilità di
sterilizzare l'aspetto di carattere ostacolante dell'esborso
economico richiesto all'azienda che intenda attivare programmi
formativi in tema di sicurezza. Con l'adesione ai Fondi
interprofessionali, come sappiamo, l'azienda può infatti destinare
parte dei contributi comunque già versati per alimentare un "conto
formazione" del quale potrà in seguito usufruire per tutte le
esigenze formative a favore dei propri dipendenti. Una sorta di "5
per mille" destinato alla propria formazione (nello specifico, si
tratterebbe addirittura di un 3 per mille).

Questo potrebbe rappresentare una valida soluzione a quanto
prospettavo nella mia risposta precedente riguardo le problematiche
delle aziende. Con l'adesione ai Fondi interprofessionali il
carattere di urgenza potrebbe essere riqualificato in corretta
pianificazione e i costi della sicurezza "prepagati" a monte con
tali strumenti. Questo determinerebbe inoltre il passaggio della
percezione della formazione da costo ad opportunità, un innegabile
vantaggio per la diffusione culturale del valore della sicurezza,
passaggio fondamentale per una reale crescita del sistema impresa del
nostro Paese, strutturato sull'artigianato e sulla micro-impresa,
troppe volte lasciate in secondo piano dalle scelte di politica
economica.

Dieci domande centro Anfos.



http://www.mog231.it/formazione-sicurezza-lavoro-micro-impresa-marco-cipolla-centroimpesa-lodivecchio/

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