venerdì 28 ottobre 2011

MOG 231

Sale operatorie e adeguatezza della illuminazione
pubblicato il: 28 ottobre 2011 alle ore 00:09
fonte: MOG 231
link: http://www.mog231.it/sale-operatorie-e-adeguatezza-della-illuminazione/

Le ultime *"Linee guida per la definizione degli standard di sicurezza
e di igiene ambientale dei reparti operatori*" curate dall'ISPESL, ora
INAIL, sono state pubblicate nel 2009. Le Linee costituiscono
l'aggiornamento sia del precedente documento del Gruppo di Lavoro
ISPESL, diffuso nel 1999, sia del documento approvato dal Consiglio
Superiore di Sanità il 26 luglio 2002.

Tra i requisiti igienico ambientali esaminati nel documento e riferiti
agli agenti fisici, sono indicati quelli di maggiore rilevanza, in
materia di *microclima, di illuminazione e di radiazioni*.

Trattando nello specifico dei rischi connessi all'inadeguatezza
dell'illuminazione, si legge che per *valutare il grado di
illuminamento* si devono effettuare non meno di 5 misure distribuendo
le postazioni omogeneamente sulla superficie della sala operatoria,
tenendo conto che maggiore è il numero di letture e più precise
risultano le informazioni richieste. Il rapporto tra la somma dei
singoli valori ed il numero totale dei punti di misura, fornisce il
*valore dell'illuminamento medio Em*.

L'*illuminamento medio del locale pre-operatorio* non dovrà essere
inferiore a 500 lx., mentre quello medio della *sala operatoria* non
dovrà essere inferiore a 1000 lx.

L'illuminamento dovrà essere prodotto da apparecchi speciali
dedicati *(scialitica)*. Le lampade scialitiche si chiamano così per
il loro effetto scialitico, ossia quello di diffondere la luce in
tutto il campo operatorio, eliminando così le ombre che si possono
proiettare quando il chirurgo si mette tra la luce e il paziente.

Da qualche tempo sono state introdotte  delle lampade scialitiche con
possibilità di regolazione della temperatura e del grado di colore
della luce emessa (*UNI EN 12464 -1:2004* - Luce e illuminazione -
Illuminazione dei posti di lavoro - Parte 1: Posti di lavoro in
interni). Le nuove apparecchiature oltre che a garantire una maggiore
qualità di illuminazione, offrono agli operatori un migliore stato di
benessere e di sicurezza.

Tra le norme esistenti in Italia in materia quella da tener presente
è la *UNI 10380* che fissa per i vari tipi di ambienti di edifici di
cura i requisiti illuminotecnici più importanti secondo i quali
costruire gli impianti di illuminazione. La norma Cei EN 60598-2-25
(Cei 34-76) tratta gli apparecchi di illuminazione per esame generale
(regolabili, da montare su superfici, muro o soffitto, o da fissare ad
un banco mobile per l'esame medico) ma non quelli per tavoli
operatori.

Il *TU 81/08* tratta della materia dell'adeguatezza
dell'illuminamento sul luogo di lavoro in generale nel *Titolo II,
Capo I* . L'illuminazione di un ambiente di lavoro deve essere tale
da *soddisfare esigenze umane fondamentali quali la buona visibilità,
il confort visivo, la sicurezza* (le condizioni di illuminazione
devono sempre consentire all'operatore  sicurezza e facilità di
movimento).

vedi l'originale (Sale operatorie e adeguatezza della illuminazione) su: http://www.mog231.it/sale-operatorie-e-adeguatezza-della-illuminazione/

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