lunedì 2 aprile 2012

MOG 231

Salute lavoro, il rapporto tra sindrome metabolica e i turni
pubblicato il: 2 aprile 2012 alle ore 11:19
fonte: MOG 231
link: http://www.mog231.it/salute-lavoro-il-rapporto-tra-sindrome-metabolica-e-i-turni/

ROMA – Pubblicata dal GIMLE, Giornale italiano di Medicina del
lavoro ed Ergonomia la ricerca riguardante la *"Sindrome metabolica e
lavoro a turni: studio dell'associazione in una popolazione di
lavoratori di un'industria chimica"*.

La ricerca è stata condotta da una equipe di studiosi e medici
dell' U.O. Medicina ambientale e Medicina occupazionale  della
Fondazione Salvatore Maugeri di Pavia, della Scuola di
specializzazione in Medicina del Lavoro e del Dipartimento di Sanità
Pubblica e Neuroscienze dell'Università degli Studi di Pavia.

La *sindrome metabolica* è una condizione di salute caratterizzata
dalla presenza e correlazione di una serie di fattori di origine
metabolica che sono in grado di promuovere lo sviluppo di *malattie
cardiovascolari aterosclerotiche*.

Il numero di persone affette da sindrome metabolica è in preoccupante
aumento: negli Stati Uniti riguarda circa il 24% della popolazione e
interessa il 40% delle persone che hanno compiuto i 60 anni. In Europa
i dati variano a livello geografico: 14% nel Nord e 20% nel Centrosud.
Anche in Europa si toccano picchi del 34% nella popolazione che ha
superato i 60 anni.

Dati e studi presenti in letteratura scientifica ipotizzano una
correlazione fra lavoro a turni e insorgenza di sindrome metabolica.
È documentato che l'*obesità* sia più frequente tra i lavoratori
turnisti, e che tra questi si rilevino livelli più elevati di
colesterolo e trigliceridi rispetto ai lavoratori giornalieri.

Questa alterazione metabolica è ricondotta a *tre cause principali*:
 l'inversione del ritmo circadiano di giorno-notte, i cambiamenti
del comportamento e  le alterazioni della vita sociale.

A livello biologico l'inversione del ritmo circadiano è concausa
dell'insorgenza della sindrome metabolica in quanto è in grado di
provocare nel lavoratore a turni un'attivazione neuro-ormonale e
neurovegetativa particolare che determina l' aumento della
"secrezione di catecolamine e cortisolo con conseguente aumento
della pressione arteriosa sistemica e della frequenza cardiaca,
attivazione dei processi protrombotici e alterazione del metabolismo
lipidico e glucidico".

Per quanto riguarda i *cambiamenti del comportamento e le alterazioni
della vita sociale* questi fattori sono legati a:

* "gestione del tempo libero, con difficoltà di organizzare con
equilibrio i tempi di riposo ei tempi di attività;

* disordini alimentari dovuti al consumo frequente di pasti non
adeguati al reale fabbisogno energetico consumati  presso le
mense aziendali o portati da casa;

* disturbi del sonno;

* caratteristiche comportamentali conseguenti alla privazione del
sonno (ansia, irritabilità, deflessione del tono dell'umore).

Nello *studio* condotto sui lavoratori dell'industria chimica sono
stati monitorari 119 dipendenti impiegati in un'azienda all'interno
della quale la sindrome  è stata diagnosticata in 36 soggetti. Di
questi 36: 28 turnisti e 8 non turnisti. È quindi risultata
significativamente maggiore la prevalenza della sindrome tra i
lavoratori impegnati in lavoro notturno rispetto agli altri
lavoratori.

I dati rilevati conducono verso la necessità di adottare efficaci
misure *preventive e interventi organizzativi* per la riduzione del
rischio e la tutela della salute dei lavoratori che operano in turno
notturno. Tra questi interventi preventivi gli studiosi elencano tre
azioni prioritarie:

* analizzare ed eventualmente riorganizzare il *menù aziendale* sul
medio periodo di tempo sulla base di criteri scientifici al fine
di garantire un regime alimentare completo, adeguato e congruo;

* prevedere programmi di informazione-formazione *dei lavoratori
sull'importanza di una corretta alimentazione* e sulle
conseguenze a lungo termine di una dieta incongrua affrontando con
particolare attenzione la necessità di  variazioni e le
modalità di adattamento della alimentazione necessarie per chi
lavora a turni;

* *formare e informare i lavoratori* circa il significato e gli
effetti sull'organismo umano del lavoro su tre turni per
favorire l'adozione di abitudini corrette rispetto la gestione
del tempo di lavoro e del tempo di riposo.

*Per approfondire:* Sindrome metabolica e lavoro a turni: studio
dell'associazione in una popolazione di lavoratori di un'industria
chimica (PDF).

vedi l'originale (Salute lavoro, il rapporto tra sindrome metabolica e i turni) su: http://www.mog231.it/salute-lavoro-il-rapporto-tra-sindrome-metabolica-e-i-turni/

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