giovedì 5 aprile 2012

MOG 231

Ambienti di lavoro sani e sicuri, intervista direttrice EU-OSHA Christa Sedlatschek
pubblicato il: 5 aprile 2012 alle ore 11:18
fonte: MOG 231
link: http://www.mog231.it/ambienti-di-lavoro-sani-e-sicuri-intervista-direttrice-eu-osha-christa-sedlatschek/

ROMA - Tra poco meno di due settimane partirà la prossima campagna
dell'Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro sugli
"Ambienti di lavoro sani e sicuri". Sono state appena aperte le
iscrizioni per presentare candidature di partnership e il tema per il
prossimo biennio già annunciato sarà "Lavoriamo insieme per la
prevenzione dei rischi".
Sei mesi dopo la trasferta di Quotidiano Sicurezza a Bilbao, nella due
giorni conclusiva della campagna "Manutenzione sicura", abbiamo
intervistato la direttrice EU-OSHA, Christa Sedlatschek.

*Dott.ssa Sedlatschek, che cos'è la prevenzione, che potere ha.*

La prevenzione è una pietra miliare delle politiche europee per la
gestione dei rischi. Consiste nel gestire adeguatamente i rischi
legati al lavoro per conseguire l'obiettivo finale
dell'eliminazione, della riduzione degli infortuni e delle malattie
professionali.  Spesso si dice, prevenire è meglio che curare. Ecco,
mai come in questo caso il detto può essere considerato efficace.
Prevenire è sinonimo di analisi dei processi di lavoro al fine di
identificare i rischi che in questi possono sussitere, sia a breve che
a lungo termine. Idenfitifcarli per eliminarli o ridurli.

La nostra prossima campagna *"Ambienti di lavoro sani e sicuri –
Lavoriamo insieme per la prevenzione dei rischi"* pone enfasi su
quanto sia importante per perseguire una corretta prevenzione, la
collaborazione tra la leadership, il management e i lavoratori. È
stata progettata per suppportare e spingere le aziende, i lavoratori,
i loro rappresentati verso politiche e pratiche atte alla valutazione
e alla riduzione dei rischi. Sapendo che il perseguire la sicurezza e
la salute sul lavoro offre oltre a quella scontata e prima riguardante
la salvaguardia dei lavoratori, l'opportunità di migliorare lo
sviluppo e l'efficienza aziendale.

*Come può un'azienda coinvolgere nella prevenzione ognuno dei suoi
comparti. Dal management al lavoratore.*

"La prevenzione è per la gestione dei rischi. I rischi sono gestiti
da persone che lavorano insieme". La reponsabilità per la gestione
dei rischi connessi al lavoro è chiaramente nelle mani dei datori di
lavoro, ma l'impegno nella sicurezza è destinato a fallire se a
questo non corrisponde la partecipazione attiva dei lavoratori. È un
dovere legale e morale gestire e amministrare la salute e la sicurezza
negli ambienti di lavoro. Se il management non indica la strada da
seguire sarà più difficile motivare i dipendenti e far si che la
sicurezza venga presa sul serio e non come un semplice onere.

La consultazione dei lavoratori e dei propri rappresentanti dovrà
essere un principio guida del management. I manager inoltre non
dovrebbero soltanto limitarsi a consultare i lavoratori ma impegnarsi
attivamente insieme a essi e incoraggiarli nel partecipare ai processi
decisionali. La consultazione può anche avere un valore economico. I
lavoratori conoscono i principali rischi che devono affrontare
quotidianamente, e potrebbero elaborare soluzioni per la sicurezza
semplifici efficaci ed economicamente vantaggiose.

*Salute e sicurezza quindi devono essere parti del processo quotidiano
della gestione d'impresa e della cultura del lavoro*. Devono essere
considerate in un sistema dinamico che si adatta e si evolve nel tempo
in azienda, che si muove con essa, e non un mero esercizio burocratico
rigido che resiste ai cambiamenti. È provato che la presenza di buoni
manager della sicurezza sul lavoro comporta tassi di assenza inferiori
alla norma, e quindi il comportamento della leadership è associabile
al benessere dei dipendenti e alle assenze per malattia. È stato
mostrato come il numero di personale in malattia possa dipendere
dall'attività di un dirigente. Accade per esempio casi in cui un
dirigente venga trasferito in un'altra unità e che il tasso di
assenza per malattia del nuovo personale diventi simile a quello
dell'unità precedente.  Questo dimostra ampiamente quindi quanto una
partecipazione attiva dei manager possa portare a un notevole
miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza in un luogo di
lavoro. Risultati che vanno in questa direzione sono stati forniti
anche dalla ricerca europea *ESENER* sui rischi emergenti nelle
imprese europee. Le imprese con la più alta partecipazione dei
lavoratori combinata con un elevato impegno del management hanno una
probabilità di disporre di un'attività nella sicurezza
correttamente documentata di dieci volte superiore ai casi in cui
questo non si verifichi. Questo comporta l'ulteriore vantaggio che
le misure preventive vengano percepite come maggiormente efficaci.

È quindi indubbiamente un dovere la consultazione delle parti, ma è
ancor più efficace il coinvolgimento di queste nelle pratiche
quotidiane riguardanti la SSL. I manager possono creare un clima di
fiducia che permetta alle persone di sollevare questioni, criticità e
contribuire allo sviluppo di processi utili alla prevenzione e alla
tutela. La sicurezza va intepretata non più come semplice processo
burocratico quindi, un peso, ma come opportunità di sviluppo della
sicurezza stessa e della produttività. Attingere alla conoscenza dei
lavoratori, puà fornire al management risorse utili allo sviluppo,
alla sicurezza, e alla sostenibilità dei luoghi di lavoro.

*Parliamo della prossima campagna che coinvolgerà l'Europa nel
biennio 2012-2013. "Working togheter for risk prevention". Come
attrarrà la popolazione, i lavoratori le aziende e gli enti europei.
In che modo questi potranno aderire e attraverso quali differenti
modalità.*

La campagna "Ambienti di lavoro sani e sicuri 2012 – 2013'' è
decentralizzata ed è stata crreata per per supportare le autorità
nazionali, le aziede, le organizzazioni, i manager, i lavoratori, i
rappresentanti e chiunque sia interessato a lavorare insieme per
migliorare la salute e la siururezza sul lavoro.  Le persone possono
partecipare alla campagna in questo modo:

* diffondendo e pubblicizzando informazioni sulla campagna e
materiali divulgativi, volantivi, rapport, schede informative,
guide, check list, slide, animazioni con Napo) e questo
contribuirà a sensibilizzare sia nell'aziende che tra i
lavoratori;

* organizzando attività come percorsi formativi, conferenze,
workshop, concorsi fotografici, cinematografici, campagne
pubblicitarie e conferenze stampa;

* promuovendo e condividendo le risorse presenti sul sito EU-OSHA;

* partecipando all' "Healthy Workplaces Good Practice Awards"
(Premio buone prassi);

* partencipando alla "Settimana europea per la sicurezza e la salute
sul lavoro" che si svolge ogni anno nel mese di ottobre, (43°
settimana).

Queste attività faranno da volano a un lunga serie di eventi che
avranno luogo in tutta Europa e coinvolgeranno le piccole come le
grandi organizzazioni. Il contributo delle iniziative locali,
regionali, svolte da sindacati, imprese, ONG e amministrazioni sarà
molto importante.

I partner potranno ricevere inoltre i seguenti riconoscimenti
ufficiali: diventare un partner europei se si tratta di organizzaioni
pane europee o internazionali; partner nazionali se si tratta di
singole persone o strutture nazionali. Essere partner comporterà di
certo responsabilità, ma anche vantaggi in visibilità, che è
possible consultare sul sito della campagna.

*Buone prassi, ancora in riferimento alla campagna. Come possono le
aziende presentare i propri esempi, cosa debbono fare*.

L'11° edizione del Premio europeo per le buone pratiche consenga
riconoscimenti ad aziende e organizzazioni che si sono distinte
ideando soluzioni innovative ed eccezionali utili allo spingere
dirigenti e lavoratori alla collaborazione per migliorare la salute e
la sicurezza sul lavoor. È un premio che ovviamente mira a dimostrare
i vantaggi di corrette attività nella SSL. I vincitori del concorso
dovranno saper mostrare di aver progettato sistemi fondati su una
forte *leadership complementare a una parteciazione attiva dei
dipendent*i. Le iscrizioni sono aperte a tutti i soggetti europei,
datori di lavoro, lavoratori, parti sociali, operatori sanitari e a
chi fornisce assistenza e informazioni nei luoghi di lavoro.

Due le categorie: organizzazioni con più di 100 lavoratori e
organizazioni con meno di 100. Sarano accettare proposte provenienti
dagli stati membri UE, dai paesi dell'area economica europea,
Norvegia, Islanda, Lichstein, i Balcani occidental e la Turchia.  Il
concorso sarà coordinato dai focal point nazionali . Ogni Paese
individuerà due vincitori nazionali e questi saranno quindi candidate
al concorso pan-europeo. I dettagli sulle modalità di iscrizione in
ogni Paese sono sulla rete dei partner.

*Nella guida che presenta la campagna e pubblicata sul sito EU-OSHA si
parla di un morto sul lavoro ogni 3,5 minuti in Europa. Dati ancora
terribili. Quale la percezione di questo fenomeno nella politica
europea. Come viene percepito tale problema in un momento storico nel
quale è la crisi economica e la perdita di posti di lavoro a
predominare.*

La salute e la sicurezza sono in questo momento importanti come mai
prima d'ora. Siamo nel mezzo di una delle peggiori crisi economiche
a memoria d'uomo. I lavoratori sono  gravati, e le imprese cercano
di mantenere i livelli di attività con organici ridotti. I lavoratori
cominciano a conscere livelli crescenti di stress, accanto
all'incertezza, la mancanza di un lavoro sicuro. Possono essere
quindi più riluttanti di prima, nel caso dovessero parlare di casi in
cui i datori di lavoro non stiano adempiendo agli obbighi riguardanti
la sicurezza. E questo aumenta i rischi per la propria salute.

Come sul costo umano degli incidenti sul lavoro (che dovrebbero
bastare di per sè a giusitificare attività e politiche preventive),
ricerche mostrano quanto sia da riflettere anche sui costi aziendali
degli infortuni. Nel 2007  sono stati registrati 83 milioni di giorni
lavorativi persi per incidenti sul lavoro, sommati ad assenze per
malattie correlate al lavoro che arrivano a 367 milioni di giorni
lavorativi. Ogni infortunio o malattia ha un costo e in un mercato del
lavoro globale e competitivo sono costi non ci si può più permettere
di pagare. L'evidenza è empirica e chiara: *luoghi di lavoro sani e
sicuri sono anche i più produttivi*, i più motivati, con i
dipendenti più fedeli. E quindi non non è vero che le spese
sostenute per la formazione sulla sicurezza e per le attrezzature
siano un lusso, di cui fare a meno. La buona gestione della sicurezza
deve essere vista come un investimento, un buon affare.

Ciò che l'Agenzia sta cercando di fare quindi è promuovere e
diffondere nei luoghi di lavoro europei la cultura della prevenzione
degli infortuni e delle malattie, che faccia considerare ai datori di
lavoro e ai lavoratori che esistano nuove possibilità di sviluppo in
modo che di conseguenza possano intraprendere azioni necessarie al
mettere le persone al sicuro.

*Torniamo a EU-OSHA e all'Italia. Com'è da lontano il nostro
Paese, letto dalla prospettiva della sicurezza e della salute sul
lavoro.*

In un recente sondaggio d'opinione europeo condotto per l'Agenzia
da Ipsos MORI sono state analizzate le opinion di 35.000 persone di 36
Paesi europei, su questioni correnti riguardanti i lavoro come lo
stress lavoro correlato, l'importanza della sicurezza e della salute
sul lavoro nella competitività e il prolungamento della vita
lavorativa.

I risultati provenienti dall'Italia dicono che:

* si ritiene che lo *stress lavoro correlato* sia destinato a
crescere nei prossimi cinque anni. Sette persone su dieci (73%) si
attendono fenomeni di stress lavoro correlato nei prossimi cinque
anni e due su cinque (39%) si aspettano che questo crescerà di
molto. Al contrario solo l'11% degli intervistati ritiene che il
numero di persone che soffrono di stress si ridurrà. In tutta
l'Europa infine il 49% delle persone pensa ache lo stress
salirà e solo il 7% che si ridurrà;

* ancora, nove italiani su dieci (90%) ritengono che la salute e la
sicurezza siano fondamentali se le persone dovranno lavorare più
a lungo prima di andare in pensione e il 61% ritiene ciò molto
importante. In generale gli italiani sono i più propensi tra gli
europei nel considerare questo aspetto della SSL come importante;

* una significativa minoranza non è certa del fatto che la salute e
la sicureza nel proprio luogo di lavoro verrà affrontata. Tre su
dieci non sono certi che le questioni sollevate con i propri
dirigenti verranno discusse (30% di cui il 9% non è affatto
sicuro). È una media superiore a quella euopea (23% e 7%) anche
se dall'altro lato la maggioranza dei lavoratori (64%) è
convinta che il problema verrà affrontato;

* gran parte degli italiani si sentono ben informati. Nel 2011 come
nel 2009, i dati sono simili (71% contro il 69%, il 27% contro il
29%).

*Può spiegare ancora a un'azienda perché investire in sicurezza
equivale a investire nella qualità e nel proprio sviluppo.*

Dobbiamo convicere le imprese che la sicurezza è un bene anche per il
business. Una grande sfida in tempi di crisi come questi e in
un'Europa segnata da politiche di austerità. Secondo alcune stime
ILO, il 4% del PIL mondiale è perso a causa di malattie professionali
e infortuni e stime EU-OSHa fissano questa perdidata tra il 2,6% e il
3,8% del PIL dell'Unione Europea.
Nonostane ciò la salute e la sicurezza sul lavoro non ha ancora la
necessaria attenzione. Le aziende sono sotto pressione e lottano per
la propria esistenza. A mio parere le imprese possono avere successo
nel lungo periodo soltanto attraverso una gestione oculata, la cura
del personale. Non aiuta l'agire in tempi brevi o negare ad esempio
investimenti nella sicurezza, fattori che possono comportare rischi
elevati di incidenti, tassi di assenza superiori, e diminuzione della
qualità. L'Europa di oggi non può permettersi questo.

La campagna vuole far passare questo messaggio, che dice che anche in
*questi tempi difficili la sicurezza non può essere compromessa* *e
deve restare una priorità assoluta.* I vincoli di bilancio, anche
difficili, non devono far passare in secondo piano la verità
maggiore, ovvero che un ambiente di lavoro sano e sicuro è anche un
bene per il business d'impresa.

Il titolo originale della campagna era "Better health and safety at
work through prevention", ma è ora diventato L "Working together
for risk prevention", perchè ritenuto più facile da comprendere,
immediato, accattivante, per la comunicazione e la promozione. Per faf
comprendere senza indugi quanto la prevenzione è la chiave di volta
della campagna, e quindi della sicurezza.

Il nostro obiettivo ultimo e più alto, anche attraverso questa come
le precedenti campagne è quello di promuovere una *cultura europea
della sicureza sul lavoro* fondata sui principi della prevenzione che
andrà a impattare sulla salute e la sicurezza dei lavoratori.

Per far sì che gli obiettivi si trasformino in risultati si dovrà
ancora e continuativamente nel tempo: sottolineare il ruolo in SLL del
top managemet e dei dirigenti e quello degli elevati livelli di
partecipazione dei lavoratori; dimostrare che la prevenzione ha
benefici anche nel business informare buone prassi e pratiche di
corretta valutazione del rischio;  sottolineare il ruolo chiave della
formazione nei luoghi di lavoro e nella società

*Che impatto ha avuto nel pensiero e nella pratica degli enti e delle
aziende europee la scorsa campagna "Manutenzione sicura".*

Le champagne EU-OSHA sono oggi le maggiori nel mondo, e giocano un
ruolo essenziale nella capo delle stretegie europee sulla salute e
sicurezza sul lavoro. La campagna "Manutenzione sicura" dal suo
lancio nel 2010 ha mobilitato migliaia di persone con attività di
sensibilizzazione, incontri con i partner e incontri formativi. Le
campagne raggiungono di solito l'EFTA, i candidati e i potenziali
candidati a essere membri dell'Unione Europea.

I due obiettivi principali sono: sensibilizzare e riunire.
Raggiungendo milioni di lavoratori sul posto di lavoro, nella propria
lingua, la campagna dello scorso biennio sulla manuteiutenzione sicura
li ha perseguiti entrambi, ottenendo livelli record nel
coinvolgimento. Ha contribuito fortemente ad espandere il numero dei
partner e il loro impegno vitale nella promozione e moltiplicazione
dei messaggi. 53 organizzazioni europee tra pubblico e privato sono
diventate partner ufficiali e l'ingaggio di grandi strutture ci ha
permesso di rendere il messagio ancora più efficace, perchè capace
tramite queste e i propri indotti di raggiungere anche le piccolo e
medie imprese.

A oggi oltre il 90% dei partner dello scorso biennio ha già
confermato il proprio interesse alla prossima campagna e ha segnalato,
il 64% di essi, come le attività di networking offerte dall'Agenzia
siano un grande vantaggio dell'essere partner attivi. Soltanto nel
2011 l'Agenzia attraverso la propria rete e i propri punti focali ha
contribuito ad organizzare trentotto incontri, centotrenta seminari,
eventi formativi workshop che hanno coinvolto più di 11.000 persone.

*Info:*
Sito della campagna "Ambienti di lavoro sani e sicuri 2012 - 2013''
Ricerca europea

*Leggi anche:* Ambienti lavoro sani e sicuri EU-OSHA, aperta
candidatura partner 2012-13.

vedi l'originale (Ambienti di lavoro sani e sicuri, intervista direttrice EU-OSHA Christa Sedlatschek) su: http://www.mog231.it/ambienti-di-lavoro-sani-e-sicuri-intervista-direttrice-eu-osha-christa-sedlatschek/

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