venerdì 20 aprile 2012

MOG 231

La sindrome di burnout e le professioni sanitarie, cause e prevenzione
pubblicato il: 20 aprile 2012 alle ore 11:33
fonte: MOG 231
link: http://www.quotidianosicurezza.it/sicurezza-sul-lavoro/ricerche/la-sindrome-di-burnout-e-le-professioni-sanitarie-cause-e-prevenzione.htm

ROMA – Pubblicato nel Volume 2, n. 2 di *Prevention & Research*,
l'articolo *"Profili professionali in ambito sanitario e fattori
associabili allo sviluppo di burnout"*, risultati di uno studio
condotto da ricercatori del Complesso socio-sanitario e Ospedaliero
"Villa Immacolata" di San Martino al Cimino (VT), del Dipartimento di
neurologia e Psichiatria, "La Sapienza" Università di Roma e il
Citizen Advice Bureau di  Manchester (UK).

Obiettivo dell'indagine, valutare la presenza di burnout e delle sue
relazioni con fattori ambientali ed organizzativi tra gli *operatori
sanitari di medicina riabilitativa*, e identificare eventuali *profili
professionali più esposti* alla sindrome all'interno
dell'organizzazione.

Il burnout è una sindrome patologica che colpisce in modo particolare
chi lavora nelle professioni di aiuto ed è il risultato del sommarsi
di fattori di stress emotivo ed organizzativo che determinano
l'esaurimento del lavoratore.

Il perdurare di intensi fattori di stress, organizzativo, cognitivo e
soprattutto emotivo determina in questi lavoratori la sensazione di
essere sopraffatti e di perdere il controllo della situazione. La
sindrome di burnout si concretizza quindi con *disagio cognitivo,
confusione, ma soprattutto con una alterazione della reazione
emotiva*. Come meccanismo di difesa da emozioni soverchianti, chi
soffre di burnout sviluppa quindi atteggiamenti di *indifferenza e
cinismo* verso i bisogni altrui uniti a un senso di inadeguatezza, di
mancanza di stima di sé e di incapacità di agire.

Tutto questo ha gravi ripercussioni sia sullo stato di salute
psico-fisica del lavoratore che sull'organizzazione lavorativa.

Per analizzare il fenomeno è stata condotta un'*indagine in una casa
che svolge attività riabilitativa di soggetti con menomazioni
fisiche, psichiche e cognitive*. Lo studio è stato realizzato
somministrando a 114 operatori sanitari una serie di questionari per
testare una eventuale relazione significativa tra le variabili di
personalità, le variabili relative all'organizzazione lavorativa ed
eventuale livello di burnout.

Il campione è stato suddiviso in 3 gruppi di 38 unità ciascuno,
rispettivamente composti da fisioterapisti, infermieri e
ausiliari.Rappresentato da 49 maschi e 65 femmine, con un'età media
di 37,8 anni.

Sono 5 in tutto, il 4% del campione, tre fisioterapisti e due
infermieri, i soggetti che sono risultati in *burnout elevato*. Altri
13 soggetti (5 fisioterapisti, 6 infermieri e 2 ausiliari, il 15% del
campioni) presentano *livelli medi* e cioè non sono  in situazione
patologica ma hanno alte possibilità di sviluppare la sindrome.

Dato rilevante che distingue i soggetti in sindrome di burnout è il
maggior livello di *depersonalizzazione riscontrato tra i
fisioterapisti*. Questi dimostrano un maggior grado di cinismo e
distacco dal lavoro e dai pazienti. Possibile causa di questa
disaffezione è proprio nella maggiore contatto che si instaura tra
fisioterapisti e pazienti, in modo continuativo per almeno un'ora al
giorno, e nella pesantezza di un rapporto a due contraddistinto dal
fatto che il fisioterapista a volte debba trattare pazienti con
sintomatologie dolorose che si oppongono al trattamento.

Riguardo gli obiettivi generali della ricerca i dati confermano che il
burnout è una *sindrome multifattoriale*: sono diverse le variabili
che possano essere associate al suo sviluppo.

Le variabili relative all'organizzazione del lavoro giocano un ruolo
e tra queste un ruolo importante lo ha la *percezione negativa della
dirigenza* mentre non sembra avere molta importanza la *percezione di
mancata equità organizzativa*. Analizzando i fattori legati alla
personalità, i soggetti che hanno manifestato gradi più elevati
hanno mostrato una particolare preoccupazione (al limite
dell'ipocondria) circa il proprio benessere psicofisico e sono
sembrati avere difficoltà familiari.

La ricerca fornisce ai lettori un quadro orientativo che indica alcune
direzioni per *prevenire l'insorgere della sindrome di burnout*
facendo sviluppare ai professionisti dell'aiuto quelle capacità
necessarie ad affrontare situazioni lavorative connotate da alti
livelli di stress organizzativo, cognitivo  e relazionale. Una
strategia di prevenzione incentrata su quattro aree che spaziano
dall'*empowerment del lavoratore al miglioramento
dell'organizzazione*:

* "*Sviluppo dello staff*: incoraggiare gli operatori ad adottare
nuovi obiettivi che possano fornire fonti alternative di
gratificazione; aiutare gli operatori a sviluppare ed utilizzare
meccanismi di controllo e di feed-back sensibili ai vantaggi a
breve termine, per migliorare la percezione di confort
all'interno dell'ambiente di lavoro; fornire consulenza
centrata sul lavoro o incontri per lo staff che sta sperimentando
livelli elevati di stress nel periodo lavoro;

* *cambiamenti di lavoro e delle strutture di ruolo:* limitare il
numero dei pazienti di cui lo staff è responsabile in un
determinato periodo; distribuire tra i membri dello staff i
compiti più difficili e meno gratificanti ed esigere dallo staff
che lavori in più di un ruolo e programma; pianificare ogni
giorno in modo che le attività gratificanti e quelle non
gratificanti siano alternate; dare ad ogni membro dello staff la
possibilità di creare nuovi programmi;

* *sviluppo di gestione:* creare programmi di training e di sviluppo
per il personale attuale e futuro che si dedica alla supervisione,
accentuando quegli aspetti del ruolo che gli amministratori hanno
più difficoltà ad affrontare; creare sistemi di controllo per i
supervisori, tipo indagini tra lo staff, e fornire al personale
della supervisione un feedback regolare sulle loro prestazioni;

* soluzione del problema decisionale organizzativo e momento
decisionale: creare meccanismi formali di gruppo per la soluzione
del problema organizzativo e la risoluzione del conflitto;
organizzare training per la risoluzione del conflitto e la
soluzione dei problemi di gruppo per tutto lo staff."

*Info:* Profili professionali in ambito sanitario e fattori
associabili allo sviluppo di burnout.

vedi l'originale (La sindrome di burnout e le professioni sanitarie, cause e prevenzione) su: http://www.quotidianosicurezza.it/sicurezza-sul-lavoro/ricerche/la-sindrome-di-burnout-e-le-professioni-sanitarie-cause-e-prevenzione.htm

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