giovedì 29 settembre 2011

MOG 231

Storia della normativa sulla sicurezza sul lavoro in Italia – Capitolo 1
pubblicato il: 29 settembre 2011 alle ore 13:15
fonte: MOG 231
link: http://www.mog231.it/storia-della-normativa-sulla-sicurezza-sul-lavoro-in-italia-%e2%80%93-capitolo-1/

ROMA - Iniziamo oggi 29 settembre una nuova avventura editoriale che
ci accompagnerà fino alla fine di questo 2011. *"Storia della
normativa sulla sicurezza sul lavoro in Italia"* è il titolo del
nuovo progetto, una rubrica che andrà online ogni giovedì, nella
quale racconteremo l'evoluzione delle leggi nazionali riguardanti la
sicurezza del lavoro dall'Unità d'Italia a oggi. Un capitolo a
settimana, fino al 29 dicembre 2011, per un racconto con il quale
ripercorreremo vicende, discussioni, fatti che hanno interessato le
tappe della normativa italiana e tramite il quale cercheremo di
scandire e omaggiare i giorni e le settimane finali di questo anno che
celebra i 150 anni di vita del nostro Paese.

A curare la rubrica, autore di tutti gli articoli che andremo a
leggere sarà una firma d'eccezione, una firma di cui Quotidiano
Sicurezza si fregia e che va a puntellare ulteriormente la già
notevolissima squadra de "L'esperto risponde": il *Prof. Dott. Remo
Zucchetti*.

Di seguito una breve presentazione dell'opera scritta dallo stesso
autore, e il primo capitolo in programma:"L'avvento della grande
industria e la formazione del capitalismo. La questione operaia emerge
in tutta la sua drammaticità sin dalla nascita del Regno d'Italia".

*Presentazione dell'opera.* _Una serie di articoli, legati tra loro
dal nesso dell'evoluzione storico-giuridica della legislazione di
sicurezza, si susseguiranno durante questo anno dedicato alle
celebrazione della ricorrenza dell'unità del Paese. Partendo
dall'avvento della grande industria e la formazione del capitalismo,
il giovane Regno d'Italia favorì lo sviluppo e il progresso
nazionale, ma escluse i lavoratori  dal benessere determinando
l'impoverimento delle masse operaie._

Attraverso l'unionismo i lavoratori contrastarono il dominio del
capitale obbligando il parlamento liberale ad emanare le prime leggi
sociali di tutela. I primi deboli segnali di tutela arrivarono con la
legge sulla disciplina del lavoro dei fanciulli, del lavoro in miniera
e la normativa sull'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

All'inizio del '900 veniva costituito il Corpo degli ispettori
dell'industria per assicurare condizioni di lavoro meno pericolose
nelle fabbriche e promulgato il decreto per assicurare il buon governo
igienico nei cantieri delle grandi opere pubbliche.  Nel '30 i
tempi erano maturi per l'emanazione di un complesso di disposizioni
che affrontava in modo organico  la disciplina del rapporto di
lavoro.

Fu l'alba della legislazione del lavoro con le leggi sul sistema
previdenziale, sull'orario di lavoro, sui contratti collettivi
"erga omnes", sulla tutela civilistica e penalistica che
inquadrava l'evento infortunistico, determinato da colpa
dell'imprenditore, nei delitti di lesioni od omicidio colposo. A
cavallo degli anni '50, veniva emanato il "corpus normativo
prevenzionale " che sarà abrogato dall'attuale T.U. n. 81 solo
nel 2009.

_Attraverso  delle puntualizzazioni – nei successivi articoli
–affronteremo sul Quotidiano  i suddetti temi, fino ai contenuti
dell'attuale sistema di tutela dal recepimento nell'ordinamento
dei nuovi principi di organizzazione della sicurezza sul lavoro
sanciti dal D.Lgs. 626/1994, e a dovute riflessioni sull'opera
monumentale del recente  T.U. Critiche e osservazioni sul reale
raggiungimento degli obiettivi e sulla sua reale incisività.
Ragionando in ultimo su fatto che possa essere o meno questo il
momento di rettificare il sistema di tutela, fondandolo sulla
formazione degli imprenditori e dei vertici aziendali - scarsamente
attenti agli enormi costi aziendali derivanti dalla mancata
prevenzione -investendo le necessarie risorse atte  ad assicurare la
effettiva organizzazione e  gestione in sicurezza dei processi
produttivi pericolosi e a maggior rischio._ (Remo Zucchetti)

*Capitolo 1* - *L'avvento della grande industria e la formazione del
capitalismo. La questione operaia emerge in tutta la sua drammaticità
sin dalla nascita del Regno d'Italia.*

Nel *periodo precedente l'evoluzione industriale* i rapporti di
lavoro avevano conservato il carattere di relazioni tra individui.
Nella prima metà del secolo XIX, l'avvento della grande industria e
la formazione del capitalismo - a seguito della rivoluzione
industriale partita dall'Inghilterra - determinarono da un lato la
divisione tra il capitale e il lavoro e dall'altro il distacco tra
il lavoratore e l'imprenditore, con conseguente rottura
dell'equilibrio passato.
Si delineò, quindi, quel complesso di fenomeni politico-economici
individuati nell'espressione *"questione sociale*".

Nel nostro Paese la grande industria nacque dopo l'unificazione
nazionale per cui la questione sociale si manifestò con notevole
ritardo rispetto agli altri Paesi europei.
Le differenze sociali e i contrasti tra le classi, connessi
all'economia capitalistica, non poterono più essere ignorati dallo
*Stato liberale*, quando la miseria in cui versava il proletariato
divenne tale da costituire una minaccia per lo stesso assetto politico
instaurato e gestito dagli stessi detentori del potere economico.
Peraltro i *primi interventi normativi di tutela* *furono nettamente
repressivi*. Il Legislatore dell'epoca non intese tutelare la classe
operaia diseredata, bensì proteggere l'ordine sociale esistente
contro le rivendicazioni che apparivano pericolose.

L'industrializzazione permise un notevole progresso economico,
accompagnato però da  un forte aumento del costo della vita, con
conseguente crescita della miseria dei prestatori d'opera i cui
salari erano insufficienti a soddisfare le più elementari esigenze di
vita.
Ciò porto i lavoratori all'ineluttabile necessità di associarsi
per resistere alla"dittatura contrattuale" degli imprenditori.

Intanto, dopo l'unificazione nazionale la legislazione si andava
evolvendo con  timide e frammentarie iniziative. Ancora nel *1879* lo
Jacini, a conclusione della sua  famosa inchiesta agraria,
inutilmente invocava "i probiviri", per risolvere le controversie
tra capitale e lavoro in agricoltura. E inutile era pure 
l'invocazione avanzata dalla Regia Commissione d'inchiesta sugli
scioperi e i probiviri nell'industria.

I pubblici poteri, però, cominciavano ad avvertire l'*urgenza di
qualche intervento per assicurare più umane condizioni di lavoro*.
Veniva promulgata nel *1886 la "Legge di tutela del lavoro dei
fanciulli negli opifici industriali, nelle cave e nelle miniere* (L.
11 febbraio 1886, n. 3657)" che può considerarsi la *prima norma*,
sia nel campo del lavoro in genere che in quello della protezione dei
minori in particolare, tendente a limitare lo sfruttamento delle c.d.
"mezze forze".

Seguiva nel *1889* la *riforma del codice penale*, in cui si
riconosceva lo sciopero anche se in via indiretta e "per puro
spirito liberale". Nel 1893 venivano  promulgate la *"Legge sulla
polizia delle miniere"*,  per tutelare l'incolumità degli operai,
e quella sui *probiviri nell'industria*, costituente una
"magistratura speciale" che gioverà non poco  allo sviluppo di
un *embrionale diritto del lavoro*.

Intanto, con il crescente sviluppo della civiltà industriale, con la
diffusione delle macchine e delle lavorazioni pericolose, aumentava in
modo impressionante il *numero degli infortuni sul lavoro e delle
malattie professionali*.

Nel *1898* il Legislatore – sulla traccia indicata dai Paesi europei
più evoluti – si poneva, infine, il problema della *tutela
dell'integrità fisica dei lavoratori*, con la *"Legge
sull'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro (L.
12 marzo 1998, n. 30)"*, preoccupandosi di riparare le conseguenze
nefaste dell'incidente sul lavoro.

Soltanto nel *1899* veniva assicurata la *tutela della integrità
fisica del prestatore d'opera* con il *"Regolamento generale per la
prevenzione degli infortuni (R.D. 18 giugno 1899, n. 230)"*. Purtroppo
restavano esclusi dalla disciplina prevenzionistica tutto il settore
del commercio, la maggior  parte delle piccole imprese industriali e
l'intero settore dell'agricoltura.

vedi l'originale (Storia della normativa sulla sicurezza sul lavoro in Italia – Capitolo 1) su: http://www.mog231.it/storia-della-normativa-sulla-sicurezza-sul-lavoro-in-italia-%e2%80%93-capitolo-1/

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