giovedì 18 settembre 2014

MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione

Un nuovo post "storia della sicurezza del lavoro" è stato pubblicato il giorno 18 settembre 2014 alle ore 16:29 all'interno di "MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione".



!! Storia Della Sicurezza Del Lavoro: Le Prime Forme Di Tutela
Assicurativa Per Gli Infortuni In Agricoltura !!

*I WORKING PAPERS DI O L Y M P U S 38/2014*
*Maria Morello*

*SOMMARIO*: 1. Considerazioni introduttive. – 2. Caratteri generali
e natura giuridica dell'assicurazione contro gli infortuni in
agricoltura secondo la disciplina del 1917. – 3. Estremi
dell'infortunio agricolo: causa violenta e occasione di lavoro. –
4. La denuncia d'infortunio. – 5. Organi giurisdizionali e
procedura nelle controversie sugli infortuni in agricoltura: le
Commissioni arbitrali compartimentali e la Commissione arbitrale
centrale.

L'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro è stata
"estesa" ai lavoratori del settore agricolo con circa vent'anni
di ritardo rispetto all'omologa assicurazione degli operai
dell'industria. Il primo provvedimento, specificamente ed
interamente dedicato al lavoro agricolo è infatti il d.lgs.lgt. 23
agosto 1917, n. 1450, che inaugura un'organica e specifica normativa
per la tutela degli infortuni in agricoltura ,integrata dal relativo
regolamento approvato con d.lgs.lgt. 21 novembre 1918, n. 1889 .

Come già la l. 17 marzo 1898, n. 80, che ha introdotto nel sistema
legislativo italiano l'obbligatorietà dell'assicurazione contro
gli infortuni sul lavoro, anche il d.lgs.lgt. n. 1450/1917, non ha
avuto carattere occasionale ed immediato, rispondendo ad un'esigenza
profondamente avvertita da tempo .

Un esauriente esame degli Atti parlamentari ci conferma che
l'esclusione del settore agricolo, fino a questo momento, non è
certo dovuta ad una dimenticanza:
il problema era stato più volte posto e dibattuto ma, il legislatore
aveva preferito provvedere, sin dall'inizio, solamente, a quelle
lavorazioni nel corso delle quali
risultava essersi verificato il maggior numero di infortuni,
riproponendosi di estendere gradualmente la tutela anche ad altre,
così come è avvenuto all'estero e specialmente nella Germania di
Bismarck, ovvero il modello al quale si guardava con maggiore
attenzione .

I progetti che seguirono l'introduzione dell'assicurazione
obbligatoria contro gli infortuni nel settore industriale erano
improntati a grande cautela per non penalizzare persone, come gli
agricoltori ed i proprietari di fondi rustici, per le quali il
relativo onere si sarebbe rivelato troppo gravoso .

In un secondo momento, altre proposte di legge, a cominciare da quella
presentata al Senato da Francesco Guicciardini nella seduta del 28
maggio 1896, non avrebbero più fatto alcuna menzione del settore
agricolo, neanche per precisare che esso rimaneva fuori dalla
copertura assicurativa: segno evidente che una tale esclusione
dall'ambito di applicabilità della futura legge
sull'assicurazione obbligatoria veniva ormai considerata
incontrovertibile.

*WORKING PAPERS DI OLYMPUS 38/2014*

Si osservava, inoltre, che la necessità di una legge speciale per
l'assicurazione degli infortuni in agricoltura era richiamata dalla
considerazione che le condizioni e l'ambiente in cui si compiono i
lavori agricoli sono così diversi da quelli in cui si svolge la
grande industria, da richiedere norme ed ordinamenti speciali.

Agricoltura e industria sono soggette a leggi naturali e fisiche
diverse e regolate da consuetudini e regolamenti differenti; da ciò
anche la necessità di stabilire meccanismi speciali per
l'assicurazione degli infortuni relativi al settore agricolo e
quindi l'evidente necessità di una legge apposita 7, distinta da
quella disciplinante l'assicurazione contro gli infortuni
nell'industria . Nonostante alcuni ribadissero che il T.U. del 1904
in realtà si applicava, per quanto necessario, ad entrambi i settori,
in base al medesimo criterio dei lavori particolarmente pericolosi,
individuati dalla legge simultaneamente per i due campi, e che quindi
non fosse vero che il settore agricolo era stato trascurato, si
sentiva però il bisogno di una normativa specifica, che tenesse conto
delle esigenze materiali e ambientali proprie dell'agricoltura, con
meccanismi propri e disciplina autonoma.

Infatti, non sarebbe esatto affermare che le lavorazioni agricole
fossero del tutto prive di tutela; il T.U. del 1904, per la verità,
sia pure in forma non organica, prevedeva l'assicurazione
obbligatoria per tutte le lavorazioni sulle quali incombevano gravi e
speciali pericoli, quali, tra gli altri, il bonificamento idraulico, i
lavori occorrenti per la sistemazione di frane e bacini montani, il
taglio o riduzione di piante nei boschi e il loro trasporto sino agli
ordinari luoghi di deposito .

I motivi che stanno alla base di un radicale cambiamento di politica
in questa materia sono molteplici e complessi. Ne esamineremo i più
rilevanti: la presa di coscienza delle masse contadine del loro peso e
del loro significato nell'economia nazionale, nonché dei diritti
loro spettanti; il convincimento dei responsabili della politica
statale, nel nuovo clima di socialità creatosi, che effettivamente i
tempi fossero maturi per stabilire una protezione infortunistica anche
per i lavoratori della terra; l'alto numero degli addetti al
settore; l'introduzione di macchinari e di sostanze nocive; non
ultima, la preoccupazione di porre maggiori ostacoli al fenomeno già
ormai imperante dell'urbanesimo.

Tutto ciò contribuirà ad indurre la classe politica, già nel 1917,
ossia in costanza delle operazioni belliche, per il buon esito delle
quali era necessario l'impegno delle classi lavoratrici agricole
che ne stavano sopportando il peso maggiore, ad affrontare la
materia; del resto sarebbero state quelle le classi che avrebbero
pagato il tributo della disfatta di Caporetto (ottobre 1917), e ad
esse si richiederà il sostegno della riscossa.

http://www.mog231.it/storia-della-sicurezza-del-lavoro/

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