lunedì 23 settembre 2013

MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione

Un nuovo post "Infortunio sul lavoro, cinque storie raccontante dal DoRS Piemonte" è stato pubblicato il giorno 23 settembre 2013 alle ore 01:53 all'interno di "MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione".

TORINO -  Pubblicate da *DoRS*, Centro di documentazione per la
promozione della salute della Regione Piemonte, *cinque nuove storie
di infortunio*.

_Una vita (non) appesa a un filo_, prima storia d'infortunio, narra
la vicenda di un lavoratore *caduto dal tetto* procurandosi i fratture
multiple durante i lavori di copertura di un edificio. L'operaio era
impiegato in quella mansione da appena un mese. Indossava una
cintura  di sicurezza che non era a norma e non era agganciata al
fune salva vita. Non aveva ricevuto alcuna formazione sui rischi
relativi ai lavori in quota e sulle misure di protezione. Sul tetto
dell'edificio in costruzione erano in corso lavori in assenza di
adeguate opere provvisionali.

La seconda storia _Cinque minuti al cimitero_ racconta di un
infortunio accaduto in cimitero a un dipendente di un'impresa
funebre che a causa del *cedimento della botola di copertura* è
precipitato da un'altezza di più di due metri all'interno del
loculo. L'infortunio ha evidenziato la necessità che i sindaci, in
veste di autorità sanitarie locali, intervengano affinché queste
strutture siano sottoposte a verifiche tecniche e che in sede di
progettazione ne sia certificata la resistenza al carico.

La storia intitolata _Un viaggio senza ritorno_ racconta un incidente
mortale, quella di un camionista *morto folgorato* dai cavi
dell'alta tensione urtati incidentalmente dal cassone del suo camion
durante le operazioni di pulitura.Scaricando l'elettricità a terra
i pneumatici del camion sono scoppiati e il mezzo ha preso fuoco. Il
camionista, investito dalla potentissima scarica elettrica, è morto
folgorato.

L'incidente è avvenuto a causa della mancata informazione data al
trasportatore riguardo i rischi elettrici presenti in cantiere e dalla
mancata segnalazione in loco della presenza dei cavi dell'alta
tensione.

La quarta storia _Fermi ragazzi... ci penso io_ racconta
dell'infortunio occorso a un lavoratore esperto, intervenuto per
riparare il malfunzionamento di un nastro trasportatore in cava ma
senza adottare le necessarie precauzioni. Dall'analisi
dell'incidente, in cui il lavoratore ha perso un braccio, si
evidenziano diversi livelli di criticità: l'assenza di protezioni
per l'accesso e l'intervento in sicurezza sull'attrezzatura,
l'assenza di un sistema di blocco ma anche l'importanza del
fattore umano. È infatti da notare che nonostante l'operaio
coinvolto fosse capo cava e Rls e  avesse seguito regolare formazione
sulle procedure di manutenzione, all'occorrenza abbia agito in modo
inappropriato commettendo l'errore di intervenire senza prima
arrestare e staccare l'alimentazione al macchinario in movimento.

L'ultima storia si intitola _Come un castello di sabbia al sole_ e
ricorda un incidente mortale e il decesso dovuto a soffocamento di un
operaio sepolto dall'improvvisa frana in fase di costruzione di un
pozzo di approvvigionamento d'acqua per un impianto di
confezionamento di  calcestruzzo.

Causa dell'incidente è stata la *mancata valutazione della coesione
del terreno* su cui si interveniva, la mancata costruzione di pareti
di sicurezza e la mancata informazione agli operai incaricati del
lavoro.

*Per approfondire:* Cinque nuove storie di infortunio.

*Leggi anche:* tre storie di infortunio.



http://www.mog231.it/infortunio-sul-lavoro-cinque-storie-raccontante-dal-dors-piemonte/

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