venerdì 16 marzo 2012

MOG 231

Stress lavoro correlato e mobbing, casistica di genere, GIMLE
pubblicato il: 16 marzo 2012 alle ore 12:02
fonte: MOG 231
link: http://www.mog231.it/stress-lavoro-correlato-e-mobbing-casistica-di-genere-gimle/

PAVIA - Pubblicato nell'ultimo numero del GIMLE, Giornale italiano
di medicina del lavoro e ergonomia, lo studio *"Stress
lavoro-correlato e mobbing: casistica clinica e differenze di
genere"* che riporta i risultati di una ricerca condotta da una
equipe di psicologi e medici del lavoro presso l'Unità operativa
medicina del lavoro della Fondazione Maugeri di Pavia.

Obiettivo dello studio è analizzare la *casistica di richieste di
visita specialistica* a causa di mobbing lavorativo pervenute
all'unità tra il 2001 e il 2009.

Lo studio si propone inoltre di evidenziare le *differenze di genere*
riscontrate tra uomini e donne cui è stata riconosciuta una sindrome
da mobbing per cause lavorative e di contribuire di conseguenza al
dibattito in materia di sicurezza sul lavoro.

Il mobbing è uno dei rischi psicosociali più gravi derivati dalla
esclusione, discriminazione e vessazione del lavoratore nel luogo di
lavoro ad opera dei colleghi e dei suoi superiori. È un fenomeno
molto complesso e di difficile identificazione che implica
l'interazione di fattori relativi all'assetto psicologico del
lavoratore, ai rapporti a due che instaura nel luogo di lavoro, alle
dinamiche di gruppo e a fattori relativi all'organizzazione.

Le *conseguenze sulla salute* di chi è vittima di mobbing riguardano
aspetti psicosomatici (cefalee, disturbi digestivi, immunodepressione
e altri), emozionali ( ansia, crisi di pianto, rabbia, attacchi di
panico, disturbi ossessivi ed altri) e comportamentali (abuso di
alcol, abulia, disturbi sessuali e altri).

Data la sua multifattorietà e la variabilità delle conseguenze
psico-fisiche la sindrome da mobbing è molto difficile da
identificare a livello nosologico ed è riconosciuta dall'INAIL 
quando è riconducibile alla categoria nosologica del DPTS, Disturbo
post-traumatico da stress, o in quella del DA, Disturbo
d'adattamento.

Un primo risultato che emerge dallo studio riguarda la difficoltà di
*identificare correttamente la sindrome* e di ravvisarne le cause
lavorative: solo a 35 dei 345 lavoratori che si erano rivolti alla
struttura chiedendo visite specialistiche è stata riconosciuta
l'esistenza di sindrome da mobbing, legata quindi a specifiche cause
lavorative. Per tutti gli altri sono stati identificati disturbi
psicologici e dell'identità pregressi e altri problematiche
psicofisiche generate sul luogo di lavoro, quali sindrome da stress
lavoro correlato, ma non riconducibili a mobbing.

Lo studio quindi mette in luce la necessità di individuare *strumenti
multidisciplinari per individuare con maggiore precisone il quadro
diagnostico della sindrome da mobbing* e poter così intervenire con
adeguate misure di prevenzione.

Altro dato che i ricercatori hanno voluto approfondire riguarda una
*chiara maggioranza di lavoratori di sesso femminile* tra quelli
riconosciuti vittime di mobbing: 23 su 35.
La causa di una preponderanza di donne tra le vittime di mobbing non
è ancora validata da studi scientifici ma la letteratura in materia
ha esplorato la questione analizzando le motivazioni alla base di
questa preponderanza che si fondano sulla diversità psicologica  e
sociale tra uomini e donne e sui diversi modi di esercitare azioni di
mobbing contro i due sessi.

Le donne che risultano più esposte a vessazione e discriminazione nel
luogo di lavoro sono le *donne tra i 34 e i 45 anni*, la fascia di
età in cui per la donna il carico di lavoro in famiglia è maggiore.
È in questo periodo della vita che molte hanno bisogno di usufruire
dei sistemi di flessibilità e riduzione dell'orario di lavoro che
le permettano di essere presente in famiglia soprattutto per
l'accudimento dei figli. Questo può facilmente essere causa di
malcontento sul luogo di lavoro e può innescare meccanismi di
esclusione, discriminazione e violenza psicologica che verso le donne
si esplicano attraverso meccanismi di mancata assegnazione dei compiti
lavorativi e esclusione dalle riunioni e soprattutto attraverso un
attacco sul piano emotivo, creando un clima di screditamento della
persona attraverso accuse contro i suoi comportamenti privati e
veicolando dicerie e maldicenze.

Cosa si può fare per arginare un fenomeno ancora non sufficientemente
conosciuto ma che crea serie conseguenze sia a livello personale che
aziendale? L'instaurarsi di queste condizioni si può prevenire. Di
fondamentale importanza è la *formazione* che si deve svolgere in un
clima di collaborazione tra gli specialisti e tutte le figure
coinvolte nella gestione della sicurezza in agenda e con la
partecipazione di tutti i lavoratori.

Il *clima di lavoro* in azienda dovrebbe essere preparato e monitorato
costantemente attraverso momenti formativi che vadano a impattare le
relazioni personali, i valori e gli atteggiamenti. Altri interventi di
formazione andrebbero poi rivolti all'individuo per promuoverne
l'empowerment e supportarlo con  strumenti che lo aiutino ad
affrontare e risolvere i conflitti.

*Per approfondire:* Stress lavoro-correlato e mobbing: casistica
clinica e differenze
di genere (PDF).

vedi l'originale (Stress lavoro correlato e mobbing, casistica di genere, GIMLE) su: http://www.mog231.it/stress-lavoro-correlato-e-mobbing-casistica-di-genere-gimle/

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