lunedì 12 marzo 2012

MOG 231

Lavoro e misure anti crisi in Europa, pubblicazione ILO
pubblicato il: 12 marzo 2012 alle ore 11:57
fonte: MOG 231
link: http://www.mog231.it/lavoro-e-misure-anti-crisi-in-europa-pubblicazione-ilo/

GINEVRA – L'*ILO* ha pubblicato lo studio *"Work inequalities in
the Crisis: evidence from europe"* ("Le disuguaglianze nel lavoro
durante la crisi: testimonianze dall'Europa"), curato da Daniel
Vaughan-Whitehead responsabile e consigliere speciale della CE/ILO per
le Condizioni dei salari e del progetto sulle condizioni di lavoro e
di occupazione nei nuovi paesi membri dell'UE, con i contributi di
Maria-Helena André, ministro del lavoro Portogallo, di Nicolas
Schmit, ministro del Lavoro Lussemburgo e di Guy Ryder, direttore
esecutivo dell'ILO.

Il quadro tratteggiato dagli esperti illustra quanto la crisi abbia
notevolmente aumentato il livello di diseguaglianza tra i lavoratori,
indebolendo ulteriormente il mondo del lavoro e le possibilità di
ripresa.

Lo studio analizza la situazione nei diversi stati europei ed
evidenzia le conseguenze delle diverse politiche di austerità
applicate, mettendo in luce anche gli effetti microeconomici della
crisi e i conseguentie effetti per le imprese, le diverse categorie di
lavoratori e aree di lavoro.

Categoria che ha pagato pesantemente il costo della crisi è quella
dei *lavoratori temporanei*. Lo stato più colpito da questo fenomeno
è la Spagna dove il 90% delle perdite di posto di lavoro ha
riguardato questa tipologia di lavoro. Altra categoria duramente
colpita è quella dei *giovani* tra cui il tasso di disoccupazione è
quasi il doppio dei lavoratori più anziani. La situazione è più
grave nei paesi baltici e in Irlanda, Grecia e Spagna.

I lavoratori poco qualificati sono pure stati tra i primi a perdere il
posto di lavoro in conseguenza al taglio di personale operato
soprattutto dalle industrie manifatturiere
Infine sono peggiorate sensibilmente le condizioni di parità tra
generi. Le *donne* sono state più spesso vittime di discriminazione,
sono state licenziate prima dei loro colleghi uomini e hanno dovuto
accettare pesanti riduzioni di salario.

In sintesi le categorie di lavoratori più deboli sono le prime a
subire gli effetti della crisi e quelle che ne pagano più fortemente
le conseguenze. Si è andata quindi allargando la forbice tra le
categorie di lavoratori, anche sul pian della scala salariale.

Lo studio però, oltre a enumerare i fattori critici, si sofferma
anche nell'illustrare esempi di *buone pratich*e e soluzioni applicate
in alcuni stati membri dell'Unione europea.

Esemplificativo il caso della Germania dove si parla addirittura di
"miracolo tedesco". Qui il basso tasso di disoccupazione è stato
mantenuto grazie ad una politica di *riduzione dell'orario di lavoro
e aumento dei contratti*. La Svezia invece si è distinta per le
politiche a favore dell'occupazione giovanile, mentre l'Italia è
citata per il ricorso alla cassa integrazione come valido
ammortizzatore sociale capace di contenere gli effetti immediati della
disoccupazione.

Si citano poi le politiche di intervento pubblico per finanziare
specifici comparti produttivi come il *settore edile e quello
dell'automobile*. Valido aiuto nell'affrontare le conseguenze della
crisi è stato anche quello di promuovere azioni di negoziazione e
dialogo sociale, che hanno portato a trovare soluzioni alternative al
licenziamento.

In conclusione gli esperti curatori della studio diffuso da ILO
lanciano un monito e avvertono che le politiche di austerità che
hanno lo scopo di promuovere la competitività, tra le quali per
esempio il blocco dei salari minimi, potrebbero avere come conseguenza
l'aumento delle diseguaglianze e quindi una maggiore vulnerabilità
di una grossa fetta di popolazione.

Dall'analisi attenta di tutti questi fattori emerge quindi la
necessità che le lotte alle diseguaglianze debbano essere poste ai
primi posti delle politiche del lavoro dai responsabili politici e
dagli attori economici di tutti gli stati membri. Senza un intervento
serio per sanare i divari tra diversi lavoratori non sarà quindi
possibile combattere pienamente la crisi, evitare l'esclusione
sociale di una larga parte della popolazione e avviare quindi
qualsiasi possibilità di ripresa.

*Per approfondire:*Work Inequalities in the Crisis: Evidence from
Europe.

vedi l'originale (Lavoro e misure anti crisi in Europa, pubblicazione ILO) su: http://www.mog231.it/lavoro-e-misure-anti-crisi-in-europa-pubblicazione-ilo/

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