mercoledì 29 febbraio 2012

MOG 231

Esposizione amianto, microRNA indicatori biologici, ricerca GIMLE
pubblicato il: 29 febbraio 2012 alle ore 12:24
fonte: MOG 231
link: http://www.mog231.it/esposizione-amianto-microrna-indicatori-biologici-ricerca-gimle/

PAVIA - Pubblicato nel volume XXXIII - n. 4 del *GIMLE* Giornale
italiano di medicina del lavoro ed ergonomia il saggio *"I microRNA
come indicatori biologici di esposizione ambientale e occupazionale ad
amianto*" a cura di C. Minoia, E. Sturchio, B. Porro, B. Ficociello,
A. Zambelli, M. Imbriani.

Il saggio è il prodotto del lavoro di un equipe di ricercatori
provenienti dal Laboratorio di misure ambientali e tossicologiche,
l'Unità operativa di oncologia medica I, l'Unità operativa
ospedaliera di medicina del lavoro (UOOML) della "Fondazione
Salvatore Maugeri" di Pavia, il Dipartimento installazione di
produzione e insediamenti antropici dell'INAIL ex ISPESL di Roma e
la cattedra di Medicina del lavoro presso Università degli Studi di
Pavia.

Obiettivo della ricerca è lo studio di biomarcatori diagnostici
prognostici nella pratica clinica di cura del *mesotelioma pleurico*,
malattia provocata dal'esposizione all'amianto. Nello specifico lo
studio riporta i risultati di sperimentazioni effettuate con
*microRNA* cioè micro molecole di acido ribonucleico e mette in luce
vantaggi svantaggi dell'impiego di queste molecole come indicatori
diagnostici e prognostici del mesotelioma.

Nonostante la produzione di amianto sia bandita è noto che ingenti
quantità di amianto sono ancora in circolazione e che è tuttora
presente il rischio di esposizione alle sue scorie. Ancora più
attuali sono i problemi legati alla lunga latenza del mesotelioma,
cioè il fatto che possano passare molti anni, anche venti, dal
momento in cui il soggetto si è esposto alla fibra tossica al momento
in cui si evidenzia la malattia.

Di fronte a questo scenario diventa urgente perfezionare i metodi
diagnostici e poter in questo modo effettuare attività di
*sorveglianza medica efficace e tempestiva*.

La ricerca effettuata dall'equipe nasce quindi dal fatto che la
diagnosi del mesotelioma è difficoltosa e lenta. Accanto alle
tecniche tradizionali, che mirano a cercare marcatori di tipo sierico,
è nata l'esigenza di utilizzare le nuove metodologie molecolari che
sono in grado di "correlare il profilo tumorale a livello genotipico
e fenotipico con i parametri clinico-patologici della neoplasia.
Queste nuove tecniche si basano sull'analisi di polimorfismi per
identificare i fattori di suscettibilità individuale, nonché
dell'impiego di biomarcatori sierici rilasciati da cellule
neoplastiche o prodotti dall'interazione tra ospite e tumore."

Lo studio si riproponeva quindi di analizzare l'importanza
dell'analisi di microRNA per la caratterizzazione di neoplasie
polmonari, tra le quali l'adenocarcinoma e il mesotelioma, con la
possibilità di differenziare il tessuto polmonare sano da quello
neoplastico.

Data la fase di piena sperimentazione in cui tuttora ci si trova, le
conclusioni della ricerca e del saggio non possono che essere
orientate a una prosecuzione e approfondimento della ricerca "Pur in
considerazione dei limiti conoscitivi che è necessario superare e ai
quali solo la ricerca scientifica può fornire risposte adeguate,
l'acquisizione di nuove conoscenze sui *miRNA* appare fondamentale
per un loro impiego futuro nella diagnosi tumorale. Poiché le
tecnologie risultano in continua evoluzione ed espansione,
la definizione del profilo di espressione di miRNA diventerà ancora
più agevole, rapida e meno costosa".

"Un'ultima considerazione riguarda le *modalità espositive* e
le diverse forme di amianto assunte per via inalatoria in quanto
nella totalità degli studi ciò non è stato in genere verificato o
indagato. Inoltre non viene specificato a quali *forme* di amianto il
soggetto è stato esposto (crisotilo, amosite, crocidolite), tenuto
conto che la biopersistenza delle fibre nel tessuto polmonare appare
sensibilmente differente. Nel merito sarebbe necessario
confermare se l'esposizione a differenti fibre di amianto è in
grado di indurre a livello sierico (linfociti) l'espressione di
specifici miRNA. Ne deriva l'importanza di acquisire dati
informativi dettagliati sulla *storia lavorativa dei soggetti*, sulle
modalità espositive, inclusa una stima della dose inalatoria di
amianto, al fine di agevolare l'interpretazione dei risultati
ottenuti".

*Per approfondire:* I microRNA come indicatori biologici di
esposizione ambientale e occupazionale ad amianto (PDF).

vedi l'originale (Esposizione amianto, microRNA indicatori biologici, ricerca GIMLE) su: http://www.mog231.it/esposizione-amianto-microrna-indicatori-biologici-ricerca-gimle/

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