lunedì 14 ottobre 2013

MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione

Un nuovo post "Sintomi depressivi popolazione adulta, dati Passi dal report nazionale 2012" è stato pubblicato il giorno 14 ottobre 2013 alle ore 10:48 all'interno di "MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione".

_ROMA_ _–_ _In occasione della "Giornata mondiale per la salute
mentale - World mental health day" che si è celebrata lo scorso 10
ottobre lo staff centrale di *Passi -* Sistema di sorveglianza
sanitaria coordinato dal Cnesps-Iss ha pubblicato online il capitolo
del_ _report nazionale Passi_ _sui *sintomi depressivi nella
popolazione adulta*, con un approfondimento dedicato alle rilevazioni
per la popolazione di età compresa tra i 60 e i 69 anni._

Questi i numeri diramati. Circa il 7% degli adulti intervistati ha
riferito di aver percepito sintomi di depressione e di aver percepito
inoltre come compromesso il proprio benessere psicologico per una
media di 17 giorni nel mese precedente l'intervista; il benessere
fisico per 10 giorni e le normali attività quotidiane per 7 giorni.

I dati, riferiti al periodo 2009-2012, mostrano che i *sintomi
depressivi aumentano con il crescere dell'età* e sono più frequenti
:

* tra donne (9%) che tra uomini;

* tra gli italiani rispetto agli stranieri;

* tra persone con livelli di istruzione molto bassi,(12%);

* con difficoltà economiche (15%);

* lavoro precario (9%);

* affetti da patologie croniche (13%);

* che vivono da soli (10%).

A livello territoriale non si rileva un andamento regolare legato alle
aree geografiche d'Italia. Dai dati è emersa essere la Sardegna la
regione in cui il maggior numero di abitanti ha dichiarato di soffrire
di sintomi depressivi (11%). La Basilicata la regione dove la
percentuale è più bassa (3%).

Molte di queste persone (42%) non chiedono aiuto a nessuno. Gli uomini
dichiarano di aver chiesto aiuto più più raramente delle donne (53%
contro 61%). Una parte si rivolge al medico (33%), altri a familiari
e amici (18%). Alcuni si rivolgono sia a personale medico che a
persone care, (8%).

*A fronte del generale invecchiamento della popolazione assumono
particolare rilievo i dati relativi alla salute mentale per le persone
più anziane.* Ed è proprio a questa problematica che è sta dedicata
questa edizione del "World mental health day".

Nei prossimi quarant'anni (stime OMS), il numero delle persone con
più di 65 anni passerà da 524 milioni a 1,5 miliardi e continuerà
ad aumentare la quota degli over 85. Una delle conseguenze da
fronteggiare a livello di salute mentale sarà l'aumento della
demenza oltre una rilevante incidenza di disturbi mentali comuni
quali disturbi d'ansia, depressione maggiore e distimia.

Per l'*invecchiamento attivo* anche la salute mentale è importante e
va affrontata sia a livello di prevenzione che mettendo a punto
adeguate terapie farmacologiche. È infatti accertato che
l'assunzione di alcuni farmaci negli anziani induce effetti avversi,
incide sulle funzioni renali e epatiche, sull'equilibrio idrico
dell'anziano e sulla struttura ossea.

A livello di prevenzione e riabilitazione i programmi che mirano al
coinvolgimento degli anziani nella vita attiva, anche attraverso
interventi di potenziamento cognitivo, sono al centro dell'agenda
soprattutto degli stati europei.

Altra problematica riguarda infine la presa in carico degli anziani
non autosufficienti cui vanno garantiti livelli di assistenza adeguati
e cui, al di fuori dei ricoveri in strutture per acuti quando
necessario, il nostro sistema sanitario offre assistenza domiciliare o
la residenza sanitaria assistita (Rsa).

*Per approfondire:* Passi.



http://www.mog231.it/sintomi-depressivi-popolazione-adulta-dati-passi-dal-report-nazionale-2012/

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