giovedì 3 ottobre 2013

MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione

Un nuovo post "Bilbao, campagna 2014 stress, green jobs, nanomateriali: intervista direttrice Eu-Osha" è stato pubblicato il giorno 3 ottobre 2013 alle ore 14:30 all'interno di "MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione".

ROMA - L'11 e il 12 novembre *Eu-Osha* chiuderà a Bilbao l'edizione
2012-2013 della campagna *_Ambienti di lavoro sani e sicuri_ -
_Lavoriamo insieme per la prevenzione dei rischi_*.

Quotidiano Sicurezza, media partner della campagna sarà ospite del
summit di novembre e racconterà gli incontri, i dibattiti i temi che
emergeranno. Nell'attesa della due giorni, abbiamo intervistato il
direttore dell'Agenzia Christa Sedlatschek, e abbiamo colto
l'occasione per ottenere impressioni su argomenti chiave dell'attuale
dibattito sulla salute e la sicurezza sul lavoro come green jobs,
sostanze pericolose, nanomateriali, amianto, invecchiamento attivo,
lavoratori migranti.

*Direttore Sedlatschek, da anni ormai seguiamo quotidianamente le
pubblicazioni e le iniziative portate avanti dall'Agenzia per la
sicurezza e la salute sul lavoro. A pochi giorni dal termine della
campagna 2012-2013 è soddisfatta della risposta ricevuta, delle
adesioni?*

Uno dei più grandi successi è che anno dopo anno sempre più aziende
si uniscono alle nostre campagne e questo è una sorta di
testimonianza che prova l'importanza che la sicurezza e la salute
sul lavoro hanno per le nostre imprese. Il livello di consapevolezza
sta diventando maggiore e abbiamo notato come in gran parte degli
Stati membri siano stati organizzati seminari, conferenze e workshop
diffondendo il nostro materiale. Questo è un lavoro fondamentale,
perché sempre più aziende ci stanno seguendo e sappiamo come  ogni
processo decisionale sia un processo di livello aziendale.

In questi periodi economicamente difficili, la nostra campagna
_Ambienti di lavoro sani e sicuri_ ha inviato un messaggio forte alle
organizzazioni circa il valore che ha l'impiegare tempo e risorse
nella prevenzione dei rischi. L'evidenza è chiara: investire nella
sicurezza sul lavoro paga.

*Potremmo avere una breve anteprima dei dati e dei numeri che state
per presentare a Bilbao?*

In totale 86 organizzazioni hanno aderito, un numero di partner record
per qualsiasi nostra campagna precedente. Tra i partner annoveriamo
parti sociali europee, multinazionali, organizzazioni no-profit,
organizzazioni paneuropee.

Nel corso della campagna, i _focal point_ e le loro reti partner hanno
contribuito a organizzare 17 incontri nazionali di partenariato, 65
_stakeholder seminars_ che hanno coinvolto diverse migliaia di
persone, così come conferenze stampa, comunicati stampa nazionali e
tavole rotonde con i giornalisti.

Diverse centinaia di aziende di ogni dimensione provenienti da 29
Paesi Europei si sono iscritte poi all'11°edizione del premio
_Buone prassi_, che ha premiato i migliori esempi di cooperazione tra
manager e dipendenti in materia di prevenzione dei rischi.

*Che cosa sta preparando l'Agenzia per l'evento a Bilbao.*

Nel corso del summit discuteremo dei risultati della campagna, dello
scambio di buone pratiche. Al termine presenteremo il tema della
campagna Ambienti di lavoro sani e sicuri 2014-2015 che sarà _Healthy
workplaces managestress_.

La due giorni riunirà quindi esperti di sicurezza sul lavoro e
_decision makers_. Il vertice offrirà inoltre una serie di tavole
rotonde e workshop nel corso dei quali i delegati potranno ascoltare
consigli e buone pratiche di esperti nel loro campo. Uno dei workshop
esplorerà le componenti chiave per una campagna di successo,
analizzando le difficoltà nel comunicare i temi della sicurezza,
discutendo e condividendo l'efficacia dei principali strumenti
promozionali di una campagna. Altri due workshop si concentreranno
sulle buone pratiche nella gestione della leadership, sulla
partecipazione dei lavoratori e sui valori di riferimento in materia
di sicurezza sul lavoro.

*Cambiando argomento, leggendo mese dopo mese i documenti,  le guide,
gli articoli pubblicati dall'Agenzia è facile osservare come
emergano tre temi: nanomateriali, lavori verdi, rischio chimico.
 Dove risiedono questi rischi nel presente e nel futuro?*

Più di 400.000 posti di lavoro nell'Unione Europea hanno a che fare
direttamente con le nanotecnologie e inoltre nanomateriali industriali
sono gestiti in diversi posti di lavoro ai margini della catena di
approvvigionamento; il 75 % di questi luoghi di lavoro è
rappresentato da piccole e medie imprese.

L' Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ha
rilevato che la comunicazione dei rischi potenziali di tali materiali
è ancora scarsa, con la maggioranza degli europei (54 %), che ignora
cosa sia la nanotecnologia. Anche nei luoghi di lavoro in cui sono
presenti i nanomateriali di sintesi, il livello di consapevolezza è
basso. Ad esempio, il 75 % dei lavoratori e dei datori di lavoro nel
settore delle costruzioni non è consapevole di avere tra le mani i
nanomateriali.

Gli effetti più importanti sulla salute dovuti a nanomateriali sono
stati trovati nei polmoni e includono, tra gli altri, infiammazioni e
danno tissutale, fibrosi e generazione di tumore. Anche il sistema
cardiovascolare può essere colpito. Alcuni tipi di nanotubi di
carbonio possono causare effetti simili a quelli causati
dall'amianto. Così come i polmoni  poi, è stato scoperto che i
nanomateriali  possono raggiungere altri organi e tessuti compresi il
fegato, i reni, il cuore, il cervello, lo scheletro e i tessuti molli.

Il numero di posti di lavoro "verdi", quei posti di lavoro che
aiutano a proteggere e a rimettere in salute l'ambiente, è in rapida
crescita. La strategia 2020 dell'Unione Europea fa pressioni per
ridurre le emissioni di anidride carbonica e il consumo di rifiuti,
per aumentare l'efficienza energetica e la quota di energie
rinnovabili.

La salute e la sicurezza dei lavoratori potrebbero essere a rischio in
quanto la _green economy_ ha introdotto nuove tecnologie e nuovi
processi. I lavoratori quindi possono essere pericolosamente
impreparati e inesperti, non addestrati nel lavoro che stanno facendo
e sono necessarie nuove combinazioni di competenze.

Esistono poi anche una serie di "vecchi" rischi, rilevati in
situazioni e modalità diverse, che richiedono ancora ulteriori
abilità specifiche nella prevenzione.

L'installazione di elementi fotovoltaici sui tetti, ad esempio,
combina i tradizionali rischi legati alle costruzioni con i rischi
elettrici: i lavoratori, pertanto necessitano di una formazione
specifica per svolgere questo lavoro. Alcune delle resine epossidiche
utilizzate nella fabbricazione di turbine eoliche sono associate con
la comparsa di allergie.

L'introduzione di una nuova normativa sui rifiuti poi potrebbe avere
effetti sui quali vigilare: nuove leggi che riducono la quantità di
rifiuti inviati nelle discariche, per esempio, ha portato a un
incremento superiore alla media, del tasso, di incidenti e malattie
tra i lavoratori nel settore del trattamento dei rifiuti.

Sostanze pericolose (Ndr). Circa il 15 % dei lavoratori europei
riferisce di manipolare sostanze pericolose, come parte del lavoro
quotidiano. La salute dei lavoratori può essere danneggiata in molti
modi, con effetti che vanno dall'occhio debole alle irritazioni
della pelle all'asma, problemi all'apparato riproduttivo, difetti
di nascita e il cancro. Queste patologie possono manifestarsi a
seguito di una singola esposizione breve, o di esposizioni multiple e
di accumulo a lungo termine di sostanze nel corpo.

Alcune sostanze, come l'amianto (che può causare il cancro polmonare
e il mesotelioma), sono ora vietati o soggetti a un rigido controllo.
Eppure molte sostanze pericolose ancora ampiamente utilizzate possono
causare gravi problemi di salute, se i rischi ad essi associati non
sono gestiti correttamente.

*Dovremmo provare a essere tempestivi per evitare ciò che è successo
in Europa e in Italia con l'amianto.*

L'amianto non è paragonabile a quanto ho appena descritto. Infatti
per le sostanze prima citate quasi fin dall'inizio sono stati presi in
considerazione i rischi per la sicurezza sul lavoro, anche se
ovviamente sono ancora necessari ulteriori forme di comunicazione e
sensibilizzazione.

Ciò che ha riguardato l'amianto invece è decisamente peggiore,
perché mentre ci sono prove sufficienti e ricerche scientifiche che
dimostrano gli effetti incredibilmente devastanti per la salute umana
dell'amianto, ci sono ancora alcune voci che cercano di difenderne
l'uso facendo finta che non sia così dannoso. Ad esempio, nel 2011 il
Canada si è opposto all'inserimento dell'amianto crisotilo nella
lista delle sostanze chimiche pericolose. Non ritengono che sia è
così pericoloso, mentre noi abbiamo prove che dimostrano al 100% il
contrario. Milioni di morti confermano questo pericolo! Non capisco la
mossa del Canada su questo argomento. L'Europa ha bisogno di mantenere
una posizione molto forte contro qualsiasi intenzione di riportare in
auge l'amianto.

*Ancora tre sfide attuali. Definitivo rispetto delle donne sul lavoro
(parità di trattamento, di salario, di condizioni); integrazione dei
migranti nel lavoro, invecchiamento attivo.*

Uomini e donne non sono la stessa cosa, così come non sono uguali i
lavori che fanno, le loro condizioni di lavoro e il trattamento che
riserva loro la società.

Le donne coprono il 45% della popolazione attiva nell'Unione Europea,
e contemporaneamente hanno diverse responsabilità in casa e spesso si
destreggiano tra più ruoli. Possono essere madri,  compagne  e
rappresentare coloro che si prendono cura dei figli, portano avanti
altri lavori retribuiti facendo le casalinghe.

Un recente sondaggio paneuropeo condotto da Eu-Osha sul lavoro delle
lavoratrici ha rivelato che hanno più probabilità rispetto ai
lavoratori di sesso maschile di accusare lo stress come comune nel
luogo di lavoro in cui operano (54% rispetto al 49%). In tutta
l'Unione Europea c'è una tendenza dimostrata di crescente assenteismo
e pensionamento anticipato a causa di problemi di salute mentale, in
particolare in relazione a stress e depressione; le donne sono
particolarmente colpite da questa tendenza. La Fondazione per la
salute mentale (2007) ha evidenziato come le donne siano
particolarmente esposte ad alcuni dei fattori che possono aumentare il
rischio di cattiva salute mentale, a causa del ruolo e dello status
che rappresentano nelle società. Alcuni dei fattori sociali chiave
che possono influenzare la salute mentale delle donne includono il
 fatto che più donne che uomini si prendono cura dei  loro figli e
 possono prendersi cura anche di altri parenti a carico – con
contraccolpi sulla loro salute emotiva, la salute fisica, le attività
sociali e le finanze.

In tipici "dei lavori da donna", come quelli all'interno dei servizi
sanitari e sociali, della vendita al dettaglio, il settore
alberghiero, si è evidenziato un aumento nel tasso di incidenti,
compresi quelli mortali; ancora, le donne hanno maggiori probabilità
di essere vittime di bullismo e di molestie, comprese le molestie
sessuali e possono essere costrette a utilizzare male i dispositivi di
protezione individuale in quanto generalmente questi non hanno taglie
ridotte necessarie loro. È quindi importante riconoscere queste
differenze e adottare un approccio per la salute e la sicurezza sul
lavoro che sia sensibile al genere.

Lavoratori migranti (Ndr). A partire dagli anni '90, la migrazione
è stato il fattore più importante che ha inciso sulla dimensione
della popolazione dell'Unione Europea dei 27 Paesi membri. La
migrazione da altri Paesi dell'Unione Europea dei 27 Paesi membri,
nonché da Paesi terzi ha portato a un considerevole aumento numero di
cittadini stranieri residenti in Stati membri dell'Unione Europea.
 Dei circa 3 milioni di immigrati verso l'Unione Europea nel 2006,
più di 1,8 milioni non erano cittadini dell'Unione Europea dei 27.

Questo comporta che dovremmo assistere i lavoratori migranti molto di
più e le diverse forme di assistenza dipendono naturalmente da dove i
lavoratori migranti stanno lavorando. So che alcuni Stati membri, ad
esempio, hanno adottato diverse iniziative atte a fornire informazioni
nella lingua di provenienza dei lavoratori. Ci sono buoni programmi e
strumenti, ma, in generale, penso che in Europa questo aspetto
andrebbe migliorato.

Come sta crescendo la percentuale della forza lavoro che è composta
da lavoratori migranti all'interno dell'Unione europea, così molti
luoghi di lavoro europei stanno diventando culturalmente diversi.
Scarsa comunicazione e malintesi possono sorgere a causa di differenze
culturali e possono causare tensione e stress, riducendo la
soddisfazione sul lavoro e aumentando le sostituzioni di personale. La
sicurezza sul lavoro potrebbe essere maggiormente a rischio quindi in
un team di lavoro multiculturale non accorto, perché la percezione
individuale di ciò che è sicuro può variare. La ricerca ha
dimostrato anche che i problemi di comunicazione a causa di differenze
culturali sono stati responsabili del 70-80% di tutti gli incidenti
marittimi.

Uno caso studio da evidenziare è quello della casa automobilistica
BMW a Monaco di Baviera che ha messo in pratica una nuova iniziativa
per integrare i lavoratori provenienti da diversi Paesi d'origine.
L'iniziativa si è articolata nel formare i datori di lavoro su come
affrontare meglio la diversità culturale e ha introdotto "gli
ambasciatori di salute": lavoratori, molti dei quali immigrati,
formati nella promozione della salute che hanno svolto un importante
ruolo di mediazione tra i loro colleghi. Ciò ha contribuito a
superare le barriere linguistiche e sociali tipiche.

Invecchiamento attivo (Ndr). Ci sono importanti cambiamenti
demografici che stanno avvenendo nell'Unione Europea, con una maggiore
aspettativa di vita e tassi di natalità più bassi, il che significa
che nel corso dei prossimi decenni, ci sono buone probabilità di
assistere a un considerevole aumento della percentuale di lavoratori
più anziani. Al momento, meno della metà di tutti i lavoratori
compresi tra i 55 e i 64 anni nell'Unione Europea sta lavorando, con
la maggior parte dei lavoratori anziani in uscita dal mercato del
lavoro prima dell'età pensionabile.

Il secondo sondaggio europeo sulla sicurezza e salute sul lavoro ha
dimostrato che l'87% degli Europei ritiene che la salute e la
sicurezza sul lavoro sono importanti nel permettere alle persone di
restare al lavoro più a lungo (il 56% ritiene che sia molto
importante). Ma molti europei ritengono che le condizioni nei loro
luoghi di lavoro potrebbero non consentire di continuare a lavorare
fino a un'età più avanzata: oltre la metà riferisce che i posti di
lavoro in cui sono attualmente occupati non sono adeguati alle
esigenze degli anziani.

Negli ultimi dieci anni, la percentuale di anziani (quelli di età
compresa tra i 50 ei 64 anni) nel lavoro è passata da circa il 49% a
più del 56%. Si prevede che la popolazione dell'Unione Europea dei
27 paesi membri di età compresa tra i 20 e i 59 anni si ridurrà dopo
il 2014, mentre la fascia di età compresa tra i 60 e i 69 anni (che
si potrebbero chiamare 'potenzialmente rilevanti' per il mercato del
lavoro) crescerà per altri 20 anni.

"L'ingrigimento dell' Europa" significa che l'età
pensionabile sarà elevata rispetto ai livelli attuali, l'accesso ai
regimi di prepensionamento sarà ridotto ulteriormente, e ci saranno
maggiori incentivi per i lavoratori più anziani a rimanere nel
mercato del lavoro. Un invecchiamento della manodopera rende ancora
più importante  la valutazione della 'sostenibilità' del rimanere
nel mondo del lavoro.

Circa il 60% dei lavoratori dell'Unione Europea dei 27 Paesi membri
ritiene di essere in grado di compiere il lavoro attuale anche a 60
anni (marginalmente di più rispetto al 2000). E le risposte dipendono
dal tipo di lavoro.

Nel 2012 il Parlamento Europeo ha istituito un progetto pilota sulla
salute e la sicurezza sul lavoro dei lavoratori più anziani che la
Commissione Europea ha delegato all'Agenzia europea per la sicurezza
e la salute sul lavoro. Il progetto esaminerà la sicurezza e la
salute sul lavoro nel contesto dell'invecchiamento della forza
lavoro, con l'obiettivo di sviluppare politiche ed esempi di buone
strategie e pratiche per aiutare i lavoratori anziani a rimanere sani.



http://www.mog231.it/bilbao-campagna-2014-stress-green-jobs-nanomateriali-intervista-direttrice-eu-osha/

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