venerdì 21 giugno 2013

MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione

Un nuovo post "Bruxelles, nasce il comitato per il dialogo sociale nel settore portuale" è stato pubblicato il giorno 21 giugno 2013 alle ore 11:47 all'interno di "MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione".

BRUXELLES – Si è svolta a Bruxelles il 19 giugno la prima riunione
del *comitato per il dialogo sociale nel settore portuale*, organismo
composto da rappresentanze dell'Organizzazione europea dei porti
marittimi, la Federazione europea degli operatori portuali privati
(European federation of private port terminal operators), la
Federazione europea dei lavoratori dei trasporti e l'International
dockers coordination europe, che rappresenta i lavoratori portuali nei
porti europei.

Obiettivo del comitato è affrontare con gli strumenti del dialogo
sociale le sfide che il settore portuale dovrà sostenere nel prossimo
futuro.

Prevista per i prossimi 15 -20 anni una forte crescita del traffico
portuale, il rinnovamento delle flotte con navi di nuova concezione,
l'implementazione del trasporto via mare di prodotti energetici
quali gas e biomassa e l'introduzione di nuove procedure logistiche
sia ai terminali che nell'organizzazione e del collegamenti con
l'entroterra.

Ammonta a *1,5 milioni il numero dei lavoratori impiegati nei porti*,
cui corrisponde una cifra analoga di lavoratori impiegati
dall'indotto. Il settore rappresenta pertanto un fondamentale ramo
per l'occupazione, lo sviluppo e la crescita di 22 Stati europei che
dispongono di uno sbocco al mare e che potranno giovare della
possibilità di sviluppo portato dall'aumento di traffico
mercantile, delle navi di crociera e dei traghetti di collegamento tra
isole e terraferma.

Obiettivo primario del comitato è accompagnare e promuovere questo
sviluppo attraverso un'adeguata *formazione e qualificazione
professionale*, la stipula di accordi capaci di attrarre giovani
lavoratori, la *promozione della salute e della sicurezza sul lavoro*
e dell'*occupazione femminile*.

La creazione di nuovi posti di lavoro implicherà la necessità di
adeguare la formazione di questi a nuove procedure informatizzate e
altamente tecnologiche che riguardano soprattutto la movimentazione
delle merci, procedure che se da un lato facilitano e rendono
possibile incrementare il traffico portuale dall'altro potranno
rappresentare nuovi rischi per i lavoratori da valutare con
attenzione.

La Commissione Europea, consapevole delle potenzialità del settore,
già lo scorso 23 maggio 2013 ha presentato al Parlamento europeo e al
Consiglio una proposta legislativa volta a modernizzare i servizi
portuali e ad attrarre investimenti nei porti dell'UE.

"Il quadro giuridico proposto il 23 maggio" – ha commentato
Siim Kallas vicepresidente e commissario per i Trasporti della
Commissione Europea - "consentirà di semplificare le procedure,
agevolare l'accesso ai servizi portuali e attrarre investimenti.
Tuttavia occorre assicurare ai lavoratori portuali una *formazione
adeguata e un ambiente di lavoro adeguato*. Il dialogo sociale
contribuirà a raggiungere questo obiettivo".

"Le discussioni che avranno luogo nel comitato per il dialogo
sociale"  - ha dichiarato László Andor, commissario europeo per
l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione - "contribuiranno a
migliorare la vita dei lavoratori portuali, ad esempio in termini di
salute, sicurezza e condizioni di lavoro. È essenziale che le parti
sociali siano coinvolte nelle riforme, specie in un contesto di
modernizzazione delle infrastrutture portuali e di tagli della spesa
pubblica.".

*Per approfondire_:_*Europe-wide social dialogue between port workers
and employers.



http://www.mog231.it/bruxelles-nasce-il-comitato-per-il-dialogo-sociale-nel-settore-portuale/

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