lunedì 24 giugno 2013

MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione

Un nuovo post "Stress lavoro correlato, crasi ematica, sostanze voluttuarie, Gimle giugno 2013" è stato pubblicato il giorno 24 giugno 2013 alle ore 12:38 all'interno di "MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione".

PAVIA – Pubblicato dal _*Giornale italiano di medicina del lavoro ed
ergonomia*_
il volume XXXV numero 2, aprile/giugno 2013. Per dare notizia
dell'uscita di questo recente numero abbiamo scelto di approfondire
l'articolo *_Stress percepito, crasi ematica e abitudini
voluttuarie_*.

Lo studio in esame è stato condotto da un'equipe composta da
ricercatori dei dipartimenti di Neurologia e Psichiatria e
dell'unità di Medicina del lavoro, della Sapienza Università di
Roma. Obiettovo, valutare se lo *stress percepito nel luogo di lavoro
può rappresentare un fattore di rischio in grado di modificare la
crasi ematica* cioè il rapporto tra i vari elementi del sangue.

Vari casi di letteratura dimostrano che le condizioni di stress
cronico lavoro-correlato sono in grado di *deprimere la risposta
immunitaria*. Lo stress cronico è in grado di "causare
immunosenescenza in lavoratori esposti con conseguente aumento della
suscettibilità alle malattie infettive, neoplasie e malattie
autoimmuni." A livello ematico "lo stress e le sindromi ansiose e
depressive ad esso associate sono in grado di ridurre la
proliferazione, la concentrazione ematica e l'attivazione di
leucociti, linfociti T, linfociti B e cellule natural killer."

L'unità di Medicina del lavoro della Sapienza ha condotto una ricerca
partendo da un gruppo di viabilisti di entrambi i sessi, facenti parte
del Corpo della Polizia Municipale. Nel gruppo è stato selezionato un
campione di 486 soggetti (345 maschi e 141 femmine) e a questi
soggetti in occasione della visita medica disposta da regolare
programma di sorveglianza sanitaria è stato somministrato un
questionario per valutare la *percezione dello stress sul lavoro*.
Queste le otto domande:

* "Quanta autonomia ritiene che le permetta il suo tipo di lavoro
attuale;

* Quanta libertà di decisione le permette il suo attuale lavoro;

* Che tipo di impegno continuo durante l'orario giornaliero
richiede la sua attuale occupazione;

* Quanto il suo lavoro attuale richiede decisioni improvvise;

* Quanta responsabilità richiede il suo lavoro;

* Quanto ritiene che lo svolgere le sue mansioni le crei difficoltà
conflittuali con gli altri;

* Quanto ritiene che lo svolgere le sue attuali mansioni le dia
soddisfazioni personali;

* Quanto ritiene che lo svolgimento delle sue attuali mansioni sia
causa di conseguenze negative sulla sua salute".

Gli interpellati hanno potuto calibrare la loro risposta da "per
nulla" a "tantissimo" su una scala di sette diversi  gradi .

Il medico competente ha posto poi altre domande per desumere
informazioni clinico anamnestiche e le abitudini all'uso di sostanze
voluttuarie quali caffè, alcool, sigarette e cioccolato; ogni
soggetto è stato inoltre sottoposto a un prelievo di sangue.

Dalle risposte al questionario sullo stress è emerso che dei 486
lavoratori: il 39% (190 dipendenti) rientrava in una condizione di
assenza di stress, il 34% (165 dipendenti: rientrava una condizione di
stress moderato e il 27% (131 dipendenti) in una condizione di stress
elevato.

In sintesi il *61% dei lavoratori manifestava una condizione di stress
da moderata a severa*. Livelli più alti di stress sono stati rilevati
tra le lavoratrici di sesso femminile e i soggetti più giovani.

Comparando i risultati del questionario con i risultati dell'esame
emocromocitometrico lo studio ha evidenziato che all'*aumentare
della classe di stress c'era una riduzione statisticamente
significativa dei globuli bianchi*.

Dal punto di vita del consumo di sostanze voluttuarie si è
riscontrato che più alti livelli i stress erano correlati a un
aumento statisticamente significativo del consumo di caffè, di
cioccolato e dell'abitudine al fumo di sigaretta mentre non sono
emersi dati statisticamente rilevanti sul consumo di alcool.

In conclusione lo studio ha confermato la *correlazione tra stress e
crasi ematica* e ha mostrato l'utilità di un metodo semplice,
ripetibile e poco costoso di indagine per identificare parametri
biologici di valutazione dello stress. "Il monitoraggio della
risposta immunitaria tramite i globuli bianchi potrebbe in tal modo
essere incluso, assieme al questionario, nei protocolli sanitari per
determinare i possibili effetti dello stress lavorativo e della
percezione dello stress nel posto di lavoro".

*Per approfondire:* stress percepito e crasi ematica.



http://www.mog231.it/stress-lavoro-correlato-crasi-ematica-sostanze-voluttuarie-gimle-giugno-2013/

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