giovedì 18 luglio 2013

MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione

Un nuovo post "Sei anni dal Molino Cordero, la tragedia ricordata dal DoRS" è stato pubblicato il giorno 18 luglio 2013 alle ore 11:49 all'interno di "MOG 231 - Modelli di Organizzazione e Gestione".

TORINO – In occasione del sesto anniversario del *disastro del
Molino Cordero* di Fossano (CN) avvenuto il 16 luglio 2007,  DoRS, 
ha pubblicato nella sezione del sito "Storie di infortuni [1]" la
cronaca e il ricordo di quanto avvenuto.

La storia, le tragiche immagini, le sentenze. Un lungo approfondimento
per non dimenticare i fatti che quel 16 luglio di sei anno fa, hanno
portato alla *morte di cinque persone* a causa dell'innesco di due
violente esplosioni.

Ricordiamo la cronaca. Poco prima delle 14,30 del 16 luglio 2007,
durante le operazioni di ripompaggio pneumatico di farina in eccesso
in un silos in legno, a causa di cariche elettrostatiche non scaricate
a terra, la miscela di aria e farina causa una violenta esplosione.

La struttura collassa e si propaga un violento incendio. Dopo dieci
minuti anche l'autocisterna coinvolta nell'operazione di scarico
esplode.

L'autista della cisterna, Mario Ricci, muore sul colpo per la prima
deflagrazione. Altre quattro persone riportano gravissime ustioni. Si
tratta di tre dipendenti della ditta: Massimiliano Manuello, Marino
Barale e Valerio Anchino e di Antonio Cavicchioli, titolare di una
ditta che doveva eseguire un lavoro di manutenzione. Seppure soccorsi,
nessuno dei quattro sopravvive; muoiono in ospedale nei giorni
successivi.

L'inchiesta ha confermato che le *farine in particolari condizioni
atmosferiche sono da considerarsi sostanze esplosive* a tutti gli
effetti e che pertanto una serie di misure specifiche per evitare il
rischio di esplosione vanno adottate.

Nello specifico il concatenamento dei fatti ha mostrato che
"un'*atmosfera potenzialmente esplosiva si può generare in
operazioni a pressione quali lo scarico per il ripompaggio della
farina*. Un'altra fonte di polveri pericolose, è la scarsa pulizia
degli sversamenti di farina, le perdite in impianti non correttamente
mantenuti o la mancata adozione di soluzioni tecniche che ne evitino
la formazione (abbattitori, sistemi automatici di rilevazione,
bagnatura)".

In un siffatto ambiente potenzialmente esplosivo l'innesco può
essere generato da *elementi meccanici* che per sfregamento possono
generare calore o scintille; difetti agli impianti elettrici; o per la
mancanza di adeguato impianto di messa a terra.

DoRS a compendio e monito, a conclusione dell'approfondimento ricorda
che, per valutare i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive,
il *datore di lavoro deve tener conto* della:

* "probabilità che si formino atmosfere esplosive e stima della
loro durata nell'ambiente;

* probabilità che le fonti di accensione, comprese le scariche
elettrostatiche, siano presenti e divengano attive ed efficaci;

* caratteristiche dell'impianto, sostanze utilizzate, processi e
loro possibili interazioni;

* entità degli effetti prevedibili".

Un'attenta analisi dell'accaduto e ulteriori indagini condotte nei
mulini del cuneese hanno inoltre evidenziato che "gli *elementi
essenziali al fine di evitare l'esplosione delle polveri di farina*,
sono:

* l'equi-potenzialità elettrica dei tubi e dei silos;

* l'abbattimento delle polveri di farina nei silos attraverso
adeguati cicloni;

* la raccolta e l'eliminazione immediata di eventuali sversamenti
di farina in seguito a guasti;

* una pulizia accurata delle attrezzature e dei locali per eliminare
depositi di polveri che inevitabilmente si producono durante le
lavorazioni;

* la presenza di sistemi di ventilazione che impediscano il
raggiungimento della concentrazione di polvere di farina in aria
nel pericoloso rapporto, oltre il quale, la miscela aria-farina,
in presenza di innesco, può esplodere;

* la presenza di sistemi di rilevamento e misurazione delle
concentrazioni di farina nell'atmosfera dell'ambiente
lavorativo, dotati di allarme di segnalazione e di intervento
automatico di sezionamento degli impianti in caso di pericolo;

* la presenza di sistemi di spegnimento ad ugelli che soffocano la
scintille all'atto della formazione da installare all'interno
dei condotti per la movimentazione della farine;

* la presenza di impianti elettrici con caratteristiche ATEX dove
necessario e comunque con classe di protezione IP adeguata".

*Per approfondire:* Esplosione al Molino Cordero di Fossano.



Links:
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[1] http://www.quotidianosicurezza.it/sicurezza-sul-lavoro/caduti-sul-lavoro/storie-infortunio-dors.htm


http://www.mog231.it/sei-anni-dal-molino-cordero-la-tragedia-ricordata-dal-dors/

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